“Che, ricordiamolo, sono allergici alla genericità. Quindi, più riusciamo ad essere specifici, più abbassiamo il rischio di inautenticità nei contenuti che produciamo”. Sono le parole di Giuseppe Schiavone, Creative Director, WE ARE SOCIAL, da noi intervistato al termine dell’evento ‘Leoni da intrattenimento. Equity building e memorabilità ai Cannes Lions’ organizzato ieri a Milano presso Vetra Navigli, da We Are Social, con la partecipazione di Massimiliano Spinelli, Marketing Manager, Royal Unibrew, Giada Biaggi, Autrice e Stand-up Comedian, e Andrea Girolami, Giornalista e Content Manager di Scrolling Infinito.
Due case che segnano un prima e un dopo
Interrogato sulle case che secondo lui segnano un prima e un dopo a questo Cannes, Schiavone cita ‘Caption with Intention’, evoluzione innovativa del sottotitolo, ideata da FCB Chicago in collaborazione con Chicago Hearing Society e Rakish Entertainment, e supportata dall’Academy of Motion Picture Arts & Sciences. La seconda non è stata premiata nella categoria entertainment, ma vale la pena di parlarne proprio perchè supera i confini conosciuti su cosa si debba intendere per intrattenimento. E’ il progetto U Up? di Ikea Canada . Vi ricordate nel 2018 la case di Burger King che aveva risposto al tweet di Kanye West ‘McDonald’s is my favorite brand’ con un altro tweet che era diventato forma di intrattenimento con sole tre parole ‘explains a lot’, tutte con solo caratteri minuscoli? Bene, qui la manovra è analoga, entrambi i progetti, infatti usano codici della cultura pop/social per innescare conversazioni di marca che diventano intrattenimento.
A caccia di trend per creare il giusto terreno per le marche
Basilare mappare la cultura, seguire la pulsazione di internet, tracciando quanto riesce a superare la barriera del rumore. Basilare, ma non sufficiente a fare il lavoro di posizionamento della marca su specifici territori. Un lavoro che funziona sul medio e lungo periodo e che implica anche una serie di investimenti che hanno quel tipo di portata. Un lavoro anche di onestà intellettuale rispetto alle promesse che una marca può davvero fare rispetto ai territori di comunicazione in cui decide di posizionarsi.
I social sono terreno di elezione dell’entertainment?
Per We Are Social sono il punto di partenza e il punto di arrivo, ma non necessariamente il media eletto come perfetto per la delivery del contenuto di intrattenimento. Ne è esempio il documentario Ceres sulle squadre di provincia,. “I social sono chiaramente un laboratorio utile a individuare di cosa parlare e come parlarne e sono anche il punto di arrivo perché se un contenuto funziona le persone ne parleranno sui social, che è poi il nostro ‘ideas worth talking about’”.