Non solo in ragione a real o fake, a umano o virtuale, ma anche in seno alla coerenza con cui i valori delle marche si appropriano e interpretano questa innovazione. Che è opportunità, ma anche tranello. Occorre, infatti, maneggiare il tutto con cura, perché alla fine è sempre il consumatore a giudicare e decidere, potendo per esempio ritenere non sostenibile ‘l’eliminazione dell’umano’ dai progetti di comunicazione, in quanto scelta contraria al sociale. Ma di tutto questo il futuro ci darà ampia testimonianza, disegnando i nuovi scenari.
Oggi, con l’ad di NielsenIQ, Enzo Frasio, abbiamo voluto semplicemente disquisire sulla valenza dell’autenticità nei brand con la B, alla luce dell’edizione appena conclusa dei Best Brands
“Come abbiamo detto nella serata di Best Brand, ma anche negli anni precedenti, il quadrante delle alleanze in questo momento è abbastanza vuoto, vuol dire che i cittadini, i consumatori, che facevano affidamento sui governi e sulle istituzioni, ci credono sempre meno. Il che lascia spazio alle marche che, quando diventano autentiche e coerenti, si fanno alleate dei consumatori che nei brand vogliono trovare un faro”. Il tutto allargando al senso delle nuove leadership (riascoltate l’intervento di Paolo Grue, Ceo Procter & Gamble, all’ultima edizione de Linkontro) ma anche dei target, con giovani e giovanissimi alleati agli ‘anziani’ per scalzare le visioni sempre più obsolete dei fatidici stacanovisti dell’età di mezzo.