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Amazon e OpenAI, un’alleanza da (almeno) 10 miliardi per sostenere la corsa all’AI

Il colosso dell’eCommerce sarebbe in trattativa per investire nella società di ChatGPT. Un’operazione che racconta quanto costa - davvero - costruire l’intelligenza artificiale del futuro
Amazon and OpenAI

Amazon potrebbe presto diventare uno dei grandi sostenitori finanziari di OpenAI. Secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, il gruppo guidato da Andy Jassy sarebbe in trattative per investire più di 10 miliardi di dollari nella società che ha sviluppato ChatGPT, in un’operazione che, se confermata, farebbe salire la valutazione di OpenAI oltre i 500 miliardi di dollari.

Non si tratterebbe però di un investimento ‘classico’. Al centro delle discussioni c’è soprattutto una questione molto concreta: come finanziare l’enorme infrastruttura necessaria per far funzionare l’intelligenza artificiale su scala globale.

Il vero costo dell’AI è nei datacenter

Dietro chatbot e modelli generativi c’è una macchina industriale imponente, fatta di chip, server e datacenter. OpenAI ha già annunciato un impegno da circa 38 miliardi di dollari in sette anni per l’utilizzo dei servizi cloud di Amazon Web Services, la divisione che gestisce l’infrastruttura digitale del gruppo. Una cifra che dà la misura del problema: l’AI non è solo software, è soprattutto potenza di calcolo.

Secondo le ricostruzioni, OpenAI avrebbe impegni complessivi per il cosiddetto ‘compute’ – l’hardware che alimenta i suoi modelli – pari a 1.400 miliardi di dollari nei prossimi otto anni, a fronte di ricavi annui stimati intorno ai 13 miliardi. Numeri che spiegano perché la società, ancora in perdita, stia cercando nuove fonti di finanziamento.

In questo scenario, Amazon non è soltanto un investitore potenziale, ma un partner industriale naturale. Oltre a essere il più grande fornitore di datacenter al mondo, il gruppo sta spingendo sempre di più su chip proprietari come Trainium, progettati per ridurre la dipendenza da Nvidia e competere con le soluzioni sviluppate da Google.

Non solo capitale, ma una partnership strategica

Le trattative includerebbero anche opportunità commerciali più ampie, come la vendita di una versione corporate di ChatGPT ad Amazon. Un segnale che l’accordo, se andrà in porto, potrebbe andare oltre l’apporto di capitale e trasformarsi in una collaborazione strutturale, fondata su cloud, hardware e applicazioni.

Amazon, al momento, non ha commentato ufficialmente le indiscrezioni. OpenAI ha declinato ogni dichiarazione. Ma l’operazione si inserisce in una fase di profondo riassetto per la società guidata da Sam Altman, che negli ultimi mesi ha completato la trasformazione in entità for-profit per attirare nuovi investitori.