Immagina un viaggio che si organizza da solo: un itinerario che cambia percorso per evitare un temporale, un caffè che decide di aggiungere personale prima della pausa pranzo, una galleria d’arte che ti viene suggerita proprio quando i musei più affollati iniziano a riempirsi.
È questa la visione dell’Agentic Tourism, un nuovo modello di turismo guidato dall’intelligenza artificiale, presentato nel white paper Tourism’s AI Takeover: Reinventing Travel through Agentic Tourism.
Il progetto nasce da una collaborazione tra Tourise e Globant, società nativa digitale che aiuta le organizzazioni a crescere nel futuro dell’AI, con il contributo strategico di Kearney.
Il documento offre un quadro concreto su come l’intelligenza artificiale possa trasformare il turismo, rendendolo più fluido, intelligente e capace di creare esperienze davvero significative.
Nel 2024 il settore ha generato 10,9 trilioni di dollari, pari al 10% del PIL mondiale, e si prevede che arrivi a 16,5 trilioni entro il 2035. L’uso dell’AI nel turismo crescerà ancora più rapidamente, passando da 3,4 miliardi nel 2024 a 13,9 miliardi nel 2030. Le destinazioni, dunque, si trovano di fronte a una scelta chiara: evolversi con un approccio coordinato all’intelligenza artificiale oppure rischiare frammentazione, inefficienze e un’esperienza meno soddisfacente per i viaggiatori.
Il white paper, pubblicato in vista del primo Tourise Summit in programma a Riyadh dall’11 al 13 novembre 2025, propone una vera roadmap per aiutare player pubblici e privati a integrare l’AI in cinque aree chiave: esperienza, operazioni, sostenibilità, benessere e opportunità economiche. L’obiettivo è uno solo: agire subito, crescere in modo responsabile e mantenere il fattore umano al centro del viaggio.
Un nuovo paradigma per il turismo globale
L’Agentic Tourism introduce un sistema di agenti autonomi basati su intelligenza artificiale, supervisionati da persone e da standard condivisi, pensati per migliorare l’esperienza di viaggio in modo tangibile. Questi agenti possono ridurre i tempi di attesa, migliorare la soddisfazione dei turisti, favorire scelte sostenibili e generare nuovo valore economico.
Nel modello emergono cinque figure chiave:
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Experience Maximizer, che adatta gli itinerari in tempo reale e gestisce eventuali imprevisti;
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Operations Optimizer, che coordina personale, risorse e servizi per rendere tutto più efficiente;
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Regeneration Guardian, che monitora l’impatto ambientale e sociale delle scelte di viaggio;
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Wellness Agent, che usa i dati per tutelare il benessere e la sicurezza dei viaggiatori;
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Opportunity Connector, che collega i visitatori a eventi, reti e opportunità locali per creare valore condiviso.
Come ha sottolineato Ahmed Al-Khateeb, Ministro del Turismo e Presidente del Consiglio di Tourise: “L’Agentic Tourism non è solo un modello, ma un movimento. Chi lo adotterà per primo potrà influenzare il futuro del settore. L’intelligenza artificiale può aiutare ogni Paese a valorizzare le proprie destinazioni, creando un turismo più inclusivo e accessibile”.
Sulla stessa linea, Martín Migoya, Ceo e co-fondatore di Globant: “Il futuro del turismo sarà guidato da chi saprà mettere la tecnologia al servizio delle persone, non il contrario. L’Agentic Tourism offre un nuovo approccio per connettere e rendere significative tutte le esperienze digitali lungo il viaggio, trasformando l’innovazione in una forma di umanità tecnologica”.