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Age verification: da FutureProofSociety una proposta europea per proteggere i minori e supportare l’innovazione

Presentato uno studio che propone un modello centralizzato e privacy-oriented per proteggere i più giovani nel digitale, senza ostacolare le imprese emergenti
Tutela dei minori online

Nuova generazione online, serve un modello centralizzato di responsabilità: in un’epoca in cui l’accesso al digitale da parte dei minori avviene sempre prima e spesso senza adeguati strumenti di protezione, la questione della verifica dell’età online si impone come priorità urgente. Come garantire la sicurezza dei più giovani, tutelare la privacy degli utenti e assicurare sostenibilità economica per le imprese digitali?

Una via percorribile c’è

Ne parla uno il report ‘Da grandi poteri, grandi responsabilità’ realizzato da FutureProofSociety (FPS) in collaborazione con InnovUp e Italian Tech Alliance – basato su dati incrociati e scenari comparativi, presentato presso lo spazio Europa Experience – David Sassoli.

Oggi, oltre il 62% degli 11-13enni in Italia possiede un account social, spesso creato con dati anagrafici falsificati o tramite profili di adulti. Un terzo dei bambini tra i 6 e i 10 anni utilizza quotidianamente lo smartphone, mentre soltanto il 30% delle famiglie adotta sistemi di parental control.

In questo contesto, la regolamentazione fatica a tenere il passo dell’innovazione tecnologica e, negli ultimi dieci anni, i progressi non sono stati sufficienti. Serve un cambio di paradigma. Il dibattito non è più se sia necessaria una verifica dell’età, ma quale modello sia in grado di coniugare in modo efficace e bilanciato i seguenti obiettivi: la protezione effettiva dei minori online, la sostenibilità tecnica ed economica per le imprese digitali, la salvaguardia della privacy individuale e l’armonizzazione normativa a livello europeo.

Lo studio propone che, in Europa, sia imposto ad App Store e ai sistemi operativi un unico meccanismo di double-blind age verification, ossia sia una verifica che non riveli l’età anagrafica specifica, ma che certifichi soltanto che l’utente rientri nei limiti previsti, senza esposizione della sua identità digitale.

È tempo di azione e di responsabilità

A presentare il rapporto Giacomo Lev Mannheimer, co-fondatore di FPS, insieme ad Alessandro Tommasi. Tra i protagonisti dell’incontro, che mira a stimolare un confronto pubblico sul tema, riunendo il mondo istituzionale, accademico, imprenditoriale e civile, il Prof. Guido Scorza, la Sen. Lavinia Mennuni, la Sen. Simona Malpezzi, ma anche esperti di settore come Francesco Oggiano, Costanza Andreini, Public Policy Manager per Meta Italia, Daniele Francescon, Co-founder & General Manager di Serenis, e Pietro Tramontano, Founder di Politicare.

“Di protezione dei minori online si parla da anni. Convegni, dichiarazioni, linee guida, mozioni di principio: il consenso politico e sociale sembra unanime. Eppure, incredibilmente, sul piano concreto si è fatto pochissimo. Mentre i minori accedono con disarmante facilità a contenuti inadatti – dai social vietati ai più piccoli fino alla pornografia”, ha dichiarato Mannheimer. “È tempo di passare all’azione, e farlo con una visione europea, ambiziosa e lungimirante. È tempo di responsabilità: quella delle grandi piattaforme americane – che dominano il nostro spazio digitale – di contribuire in modo equo ai costi di compliance”.

“InnovUp è in prima linea per promuovere un ecosistema favorevole alla nascita e alla crescita di startup e PMI innovative in Italia. Sul tema della verifica dell’età online, è importante che la regolamentazione non ricada esclusivamente sulle singole app o piattaforme, molte delle quali sviluppate da realtà emergenti con risorse limitate. Delegare questa responsabilità al produttore finale rischia di trasformarsi in un freno all’innovazione e alla competitività del sistema Paese. Servono soluzioni centralizzate, interoperabili e proporzionate, che coniughino sicurezza, privacy e sostenibilità, senza imporre ulteriori lacci e lacciuoli a chi sta costruendo il digitale di domani”, ha affermato Giorgio Ciron, Direttore di InnovUp.

Presentate anche le raccomandazioni di policy elaborate da FutureProofSociety, rivolte a istituzioni, imprese e piattaforme digitali per uno sviluppo normativo orientato alla sicurezza, all’inclusione e alla giustizia generazionale.