Karim Bartoletti, partner Indiana Production, nonchè Presidente Cpa e giurato SanSpot, in questi 10 minuti di intervento passa in disamina i motivi per cui Sanremo per diventare il nostro Superbowl di strada da fare ne ha ancora parecchia.
Non solo media, audience
Partiamo da un dato, Sanremo è l’evento mediatico di entertainment 100% made in Italy più seguito, con share che di anno in anno superano il record dell’anno precedente. Al dì là di qualsiasi giudizio su questa edizione, dunque, è incontrovertibile che l’occasione media è ghiotta per i brand. Il punto è proprio questo, in troppi si fermano lì, senza approfittarne per conquistare l’audience con formule entertainment che sappiano ingaggiare. Cosa, peraltro, che invece gli spot del Superbowl hanno imparato a fare molto bene.
Linguaggi omologati e un crafting che non c’è
Non nascondiamoci dietro un dito. Le produzioni dei film andati in onda non si vedono. Nel senso, si capisce la scarsa volontà di investire sul crafting. E questo fa la diferenza. Casting medi, location banali, tanta omologazione. Il risultato? Spot simili, stessi linguaggi, look, colori, location. Fate un gioco. Chiudete gli occhi e pensateli. Quanti riuscite realmente d accoppiarli al loro brand? Ci si copia. Perché un contro è ascoltare l’idea, un altro vederla realizzata. E qui solo la produzione può fare la differenza