Fabrizia, era giusto tre anni fa che prendevi le redini di TBWA (GRUPPO TBWAITALIA), potrà sembrare retorica visti i risultati raggiunti, ma la domanda vuole essere espediente per capire la direzione verso cui guardi, perché ti chiedo: sei soddisfatta?
“In questi tre anni sono accadute molte cose, vittorie, sconfitte, cambi di direzione e messa in discussione delle nostre certezze. E oggi mentre osserviamo la storia e i cambiamenti in atto, continuiamo a innovare, a riscrivere il futuro e le regole del gioco con coraggio e ottimismo, nonostante tutto. Ecco perché possiamo dire che stiamo facendo un viaggio che è ancora in corso, che siamo sulla strada giusta ma c’è ancora da fare, d’altronde come si dice in tbwa ‘Enough is not enough’. Ma se guardo a quanto fatto, quello che mi rende felice è lo spirito che ci ha mosso e ci sta muovendo ogni giorno per portare a casa sempre di più un pezzettino di futuro”.
Cosa significa per te essere oggi un gruppo di comunicazione. Tra creatività, progetti, innovazione, robotica, ricerca, visione, dove va il nuovo modello di business, ma soprattutto come evolve e in che direzione il rapporto tra agenzia e cliente? Non solo, aggiungerei anche il rapporto con l’industry visto il tuo impegno in tal senso e cito, a esempio, il ruolo che hai avuto quest’anno per il premio l’Italia che Comunica. Quanto è importante fare sistema e quanto conta ‘seminare’ cultura di comunicazione e di marca?
“Comunicare oggi significa navigare tra mondi complessi e diversi, creando connessioni, comprendendo dinamiche e favorendo contaminazioni per costruire legami autentici tra brand e consumatori. Questo richiede la capacità di anticipare linguaggi, modelli e trasformazioni. Ecco perché l’evoluzione del nostro modello di business non è solo una necessità del presente, ma un imperativo strategico per il futuro nostro e dell’intera industry.
Per farlo, dobbiamo investire nell’esplorazione di nuove soluzioni, nuove frontiere puntando su pensiero e creatività, che restano centrali. Ma la creatività non è più confinata in un’enclave: è un concetto diffuso, che può arrivare da luoghi e mondi inaspettati. Il nostro compito è intercettarla, contaminarla e fare in modo che funzioni e che abbia un vero e proprio impatto. Anche perché oggi i clienti hanno bisogno di risultati concreti, ma soprattutto di far esplodere tutto il loro potenziale anche in territori inesplorati. E la nostra industry può e deve avere un ruolo centrale in questo. Quindi dobbiamo uscire fuori dai giochi di forza e di potere (che non sono più attuali) ed entrare velocemente in una fase nuova, dove l’incontro di visioni e soluzioni comuni costruisce relazioni win win. Altrimenti si perde tutti.
Penso davvero che solo con coraggio, un pizzico di follia e una dose di magia, possiamo restituire al nostro mondo e alla relazione con i clienti qualcosa di unico e speciale”.
Il valore della tua squadra, che ruolo occupano i talenti nel tuo disegno strategico?
“La squadra è tutto e non è una frase fatta. È un capitolo fondamentale del nostro percorso. Noi condividiamo ogni cosa: vittorie e fallimenti. Il nostro modello è, nel bene e nel male, un modello orizzontale e trasversale dove l’unica cosa che conta è il talento. Ma avere talento non significa fare bene qualcosa, significa farlo meglio degli altri. È per questo che custodirlo e trovarne di nuovo è la sfida più difficile che ci troviamo davanti, ma anche la più bella”.
Chiudiamo con una domanda canonica: il futuro. Quanto è importante avere un disegno strategico di lungo e a che mete arriva il tuo per TBWA?
“Tre anni e mezzo fa tutto è iniziato con un pezzo di carta che poi si è trasformato in un piano strategico a 5 anni che è diventata la nostra guida, la cartina di tornasole, il modo in cui monitoriamo i progressi e gli errori. Avere una visione è qualcosa di molto importante, ma se non hai un piano concreto di attacco chiaro e definito, è molto difficile perseguirla e portarla avanti. È così che guardiamo con ottimismo al futuro, anche se abbiamo davanti a noi obiettivi complessi e un 26 ricco di sfide e cambiamenti. Ma noi vogliamo continuare a innovare, costruire nuovi mondi, immaginando sempre un futuro migliore! Ecco perché lavoriamo ogni giorno, ogni singolo giorno, per colmare il divario tra ciò che siamo e ciò che vogliamo essere”.