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9 imprese su 10 utilizzeranno l’AI nei prossimi 24 mesi. Il Report ‘From Roadblock to Scale’ di IBM

Non sorprende che i leader globali delle imprese di tutto il mondo esprimano preoccupazione sulle carenze esistenti in termini di capacità di sviluppo di applicazioni di Artificial Intelligence) impre e di expertise in tale ambito: questi sono due tra i principali ostacoli all’affermazione diffusa della tecnologia, insieme alla permanenza dei silos dei dati, un’altro aspetto che è piuttosto arduo da combattere.

Nonostante questo, l’intelligenza artificiale rappresenta una delle più importanti opportunità economiche dei nostri tempi, e un nuovo report di IBM, ‘From Roadblock to Scale: The Global Sprint Towards AI’, mostra come i recenti sviluppi tecnologici, dalla correzione dei bias alla formazione di competenze specializzate, porterà ad una crescita esponenziale dell’adozione dell’AI nei prossimi 18/24 mesi, raggiungendo l’80/90% delle aziende.

IBM ha intervistato 4514 aziende in tre regioni – Stati Uniti, Europa (inclusa l’Italia) e Cina – per esplorare gli ostacoli principali all’adozione dell’AI e le strategie di implementazione che i business di qualsiasi dimensione prevedono di adottare a partire da quest’anno. Di seguito, i risultati principali emersi dall’indagine:

• Per il 37% delle aziende, l’ostacolo principale all’adozione dell’AI è costituito dalla mancanza di conoscenze e competenze.
• Attualmente, 3 aziende su 4 utilizzano l’AI in qualche misura, dalla piena integrazione all’avvio di fasi esplorative.
• Con il 36%, la sicurezza dei dati si conferma la finalità principale che spinge le società ad utilizzare soluzioni di intelligenza artificiale.
• La fiducia nell’AI, intesa come capacità di comprenderne con certezza i processi decisionali, è il pilastro portante di qualsiasi decisione in merito alla sua adozione e come primo passo per la costruzione di una cultura della fiducia a livello aziendale e per una piena integrazione della tecnologia.
• Intelligenza artificiale e cloud sono interconnessi: le società che hanno già adottato l’AI al proprio interno si stanno già muovendo verso nuove forme di cloud, sia ibrido che multicloud.

L’utilizzo della tecnologia abbassa i costi dei compiti ripetitivi, ma incrementa drasticamante il valore della funzioni mission-critical, specialmente per quelle che richiedono abilità intellettuali, capacità di produrre insights, e per quelle che invece si basano su intuizione, buon senso, creatività e richiedono la capacità di utilizzare un linguaggio naturale.

L’AI, di conseguenza, si sta espandendo un maniera orizzontale nelle diverse attività delle imprese, con particolare attenzione alle dimensioni di queste ultime. I risultati della ricerca, infatti, mostrano che le large corporation sono più propense (35% di quelle sopra i 1000 dipendenti, contro il 22% di quelle sotto) a introdurre l’AI nelle loro applicazioni e nei loro processi. E ancor di più a utilizzare soluzioni proprietarie di AI: le grandi imprese superano le piccole per il 42% rispetto al 32% in quest’ambito specifico.

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