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Vivendi – Mediaset, lo scontro continua. Nessuna ‘soluzione amichevole’

Vivendi si ritiene libera “dalla sua volontà di favorire una soluzione amichevole” nella controversia con Mediaset su Premium e “si riserva il diritto di intraprendere qualsiasi azione per difendere i propri interessi e quelli dei suoi azionisti”. Lo afferma in una nota il gruppo francese, che in aprile si era impegnato ad acquistare la pay tv del Gruppo mediaset.

“Vivendi”, prosegue il testo, “ha finora sempre ritenuto praticabile una trattativa nella controversia con Mediaset e ha continuato in questi mesi a cercare soluzioni alternative, in risposta al suo atteggiamento costruttivo, Vivendi è stata affrontata da Mediaset e da Fininvest con comunicati aggressivi e l’avvio di molteplici azioni legali, tra cui un nuovo tentativo di intimidazione il 12 ottobre scorso con la richiesta di sequestro del 3,5% delle azioni”.

La replica di Mediaset, che riportiamo qui sotto,” non è tardata ad arrivare:
Dal 25 luglio 2016, data della lettera ufficiale Vivendi di dietrofront sul contratto definitivo e vincolante firmato, non ci sono stati più contatti tra le due società. Non risponde quindi al vero che negli ultimi mesi sono stati incessanti i tentativi di cercare soluzioni alternative” tra le parti. Non solo non c’è stato alcun “approccio costruttivo” ma è cessato da parte di Vivendi qualsiasi approccio. Inoltre, i reiterati riferimenti contenuti anche in quest’ultimo comunicato pubblico a “business plan irrealistici” – che ricordiamo nulla hanno a che fare con l’analisi dei risultati di Premium ovviamente avvenuta prima della firma – costituiscono ingerenze inappropriate sulle attività di un rilevante asset industriale di una società quotata. E provocano ulteriori danni non solo di reputazione turbando il corso del relativo titolo. Per tutti questi motivi, prendiamo atto del fatto che la vicenda sarà risolta in tribunale. Dove emergeranno chiaramente i ruoli che oggi si vogliono confondere. In tale ottica, è evidente che la richiesta di sequestro di azioni Vivendi, lungi dall’essere un’iniziativa intimidatoria, è finalizzata a tutelare gli interessi di Mediaset e dei suoi azionisti.