Perché tra verità e contraddizioni è sintomatica di quanto sta succedendo nel mondo della comunicazione. Così, accanto a chi giustamente dice no a gare (ad esempio qui si cita l’ultimo caso successo, quello Honda) che non corrispondono alle aspettative di remunerazione reputate necessarie per la consulenza offerta. Dall’altra c’è pure chi si leccherebbe i baffi a essere coinvolto in certe competizioni.
E protagonista non è solo la diatriba tra grandi e piccole agenzie. Si affaccia anche prepotente quella di chi apparentemente si colloca tra i fornitori di servizi, ma nella realtà sente di avere una parte determinante. Tanto che vuole assumere un ruolo attivo a monte, in fase di definizione del miglior progetto da associare a ogni brief.
Ascoltate cosa ha da dire al microfono di youmark Fabio Legnani, founder Bonsaininja Studio. E poi diteci come la pensate. Il rischio, infatti, potrebbe essere di travisare, portando i clienti a pretendere una Ferrari ma volendola pagare da 500. O, se preferite la moda, a volere un capo Prada, ma avere un budget da H&M.