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Sono arrivati i barbari? In merito allo scenario che l’interesse delle big della consulenza sulla comunicazione potrebbe delineare, Faccio/HUB09: se le società di consulenza cercano le agenzie è perché ne hanno bisogno. Le agenzie strutturate correttamente e con visione moderna non potranno che trarre vantaggi dal cambiamento

Ecco come Marco Faccio, Founder/ HUB09 Brand People interpreta il delinearsi di una nuova possibile mappa dell’industry.

“Non so se le società di consulenza si prenderanno tutto, ma, se così fosse, non credo che sarebbe necessariamente negativo.

Ho iniziato a lavorare in pubblicità nel ’95, fondando una delle prime webagency italiane; quando le grandi agenzie di adv iniziarono ad annusarci ci sembrarono venire da un altro pianeta; avevano un lessico incomprensibile e obiettivi lontani dai nostri.  Il rapporto era, a dir poco, conflittuale. Loro erano l’Impero e noi i confini dell’Impero.

Ma fu da quell’incontro che nacque un modo nuovo di comunicare.

Quando mondi lontani si incontrano fanno scintille ma, se hanno la giusta curiosità e umiltà, trasformano le scintille in creatività, sempre più attuale e vicina alle persone.

Pochi anni fa, in HUB09, entrò il nucleo centrale di Carré Noir, il branding che si fondeva col social… Un nuovo sbarco alieno insomma. Oggi la ritengo una delle migliori scelte fatte nella storia dell’agenzia.

Insomma, sono convinto che quando realtà diverse, anche molto diverse, si incontrano possono sempre generare qualcosa di nuovo e positivo per il mercato.

Nel caso delle società di consulenza, mi rendo conto che possano apparire molto lontane dalle agenzie, ma è anche vero che il mondo della creatività è cambiato tantissimo negli ultimi anni. Forse non tutte le agenzie se ne sono accorte, ma è così, i numeri sono entrati pesantemente nel nostro lavoro ed è diventato necessario imparare a maneggiare i dati per ottenere risultati. In HUB09, da più di due anni, abbiamo aperto una unit dedicata che lavora a strettissimo contatto con il reparto creativo. Per fare pubblicità oggi servono informazioni numeriche prima, durante e dopo, indipendentemente dai media usati.

In sintesi: credo che le agenzie debbano guardare con grande serenità e fiducia a questa nuova era; quelle che sono strutturate correttamente e hanno una visione moderna della comunicazione non potranno che trarre vantaggi dal cambiamento.

E chi ha paura che la creatività muoia o perda importanza, si metta il cuore in pace, non sarà così. Piuttosto bisognerà accettare che la creatività diventi sempre più diffusa e non più patrimonio di pochi eletti. Chi in questi anni ha lavorato nel social lo sa bene: osservazione, collaborazione e umiltà sono diventate doti irrinunciabili”.