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La tecnologia è amica o nemica della nostra salute? I trend del benessere nell’ultima ricerca internazionale di McCann Truth Central

McCann Truth Central, global intelligence unit di McCann Erickson, presenta ‘Truth About Wellness’, ultima di una serie di ricerche, condotta in 7 paesi del mondo sul tema del benessere  (una ricerca quantitativa con 7.000 rispondenti in Stati Uniti, Regno Unito, Brasile, Cina, Giappone, Sud Africa e Turchia, e un’integrazione di workshop ed interviste ad esperti negli Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Perù e Brasile). ‘Truth About Wellness’ si pone l’obiettivo di interrogarsi sul significato e sulla percezione del benessere da parte delle persone e dei brand, indagando quali siano i principali nemici e alleati del benessere.
Dalla ricerca emerge innanzitutto che i veri nemici del benessere sono legati a fattori esterni come l’economia e l’ambiente. Più di un terzo delle persone intervistate ha dichiarato che il benessere della propria famiglia è diminuito a causa della crisi finanziaria globale e che l’inquinamento è visto come la minaccia più grande per il benessere futuro, in Cina e Turchia in particolar modo. In testa ai nemici del benessere è risultata anche la mancanza di tempo: dal Sud Africa al Brasile si ha paura di aver perso il controllo sul proprio tempo. Dalla ricerca è anche emerso che il benessere fisico dipende molto dal benessere psicologico. 
Il concetto di benessere è cambiato in tutto il mondo. Oggi è molto più ampio, multidimensionale e si è esteso oltre i confini tradizionali della salute, comprendendo tutte le aree del vivere quotidiano. Quello che era un lusso percepito solo per alcuni è ora considerato come un diritto fondamentale dell’uomo. Il benessere è l’equilibrio fra corpo, mente, emozione e spirito. 
Più della metà degli intervistati (54%) ha dichiarato che la tecnologia contribuisce al nostro benessere, mentre il 46% la considera una minaccia. Tra i sostenitori della tecnologia non mancano quelli che attendono un domani in cui sarà proprio la salute a beneficiare dell’evoluzione tecnologica. Anche se si tratta di una piccola fetta non rappresentativa, il 5% del campione conferma che accetterebbe con piacere la possibilità di avere un clone. L’obesità sembra preoccupare di più i giovani: il 25% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni (contro un 17% delle ragazze della stessa età), è preoccupato perché crede che la sua ossessione per la tecnologia e per i social network, incoraggi una vita più sedentaria, e quindi l’obesità.
In tema di tecnologia e benessere, cresce il fenomeno dei cosiddetti cyberchondriacs, ovvero di tutte quelle persone che cercano online le informazioni sui sintomi fisici legati al proprio stato di salute. In testa alle autodiagnosi c’è la depressione (10%) seguita dall’emicrania (8%) e dai problemi legati all’obesità (6%).
In generale, come dimostra l’indagine, ciò che più terrorizza le persone è l’eventualità di ammalarsi di cancro e di non riuscire a guarire. In media è il 27% degli intervistati a livello globale a temere questa malattia. A pari merito la paura di morire di vecchiaia e in un incidente (12% del campione globale intervistato), seguiti nell’ordine da infarto (8%), ictus (7%) e criminalità di strada (7%), quest’ultima preoccupa maggiormente i brasiliani. A spaventare gli inglesi e i giapponesi, sono invece rispettivamente gli attacchi di cuore e il morbo di Alzheimer. In passato, cuore, fegato e reni erano gli organi sottoposti a maggiore controllo, ma in un’epoca in cui l’Alzheimer colpisce più persone, il cervello è entrato di diritto nella lista dei primi organi che i consumatori si augurano di mantenere in buona salute. E quale può essere la migliore terapia per contrastare l’insorgere delle patologie che minacciano la salute del nostro cervello? Allenare la propria mente: in media sono il 49% delle persone a livello globale a confermarlo (lo fa il 74% dei cinesi, il 60% dei brasiliani e  il 53 % degli americani e dei sud africani).
Il principale alleato del benessere è la felicità. Avere un atteggiamento positivo, mangiare del buon cibo e praticare una regolare attività fisica sono gli ingredienti giusti per mantenere il nostro benessere. La felicità è, infatti, un obiettivo ambito da tutti.
Il buon cibo viene considerato da molti un vero e proprio elisir del benessere: i consumatori hanno sottolineato come un dolce o una bottiglia di vino con gli amici può  aiutare a sentirsi bene. Il 59% degli intervistati crede che non siano stati ancora scoperti molti potenziali benefici dei cibi. Dalla ricerca è emerso che un terzo dei consumatori dichiara di pensare al cibo più del sesso. Nel complesso, il caffè è ritenuto più dannoso per la salute rispetto al cioccolato (ad eccezione del  Giappone e del Regno Unito che pensano il contrario).
L’età in cui si raggiunge il massimo del benessere sembra essere quella dei 34 anni (per i turchi ciò può avvenire già a 23 anni mentre in Giappone a 44).
Per molti, la ricetta della felicità consiste anche nel mantenersi giovani. In testa ai desideri delle persone quello di mantenere la stessa età (32%) seguito dalla possibilità di poter cancellare i ricordi spiacevoli (26%) e di poter inserire nel proprio corpo un microchip per controllare con regolarità la propria salute (18%), mentre il 12% farebbe a meno del bisogno di dormire.
[pdf]McCann – The truth about wellness