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Il nuovo Traveller: vola alto la carta, che dà sogni e visioni nel trimestrale. Pensa al pratico il digital. Per un sistema (non più testata) che è esperienza immersiva

Il che ricalca in modo inequivocabile il modo con cui Condé Nast interpreta la nuova editoria. Certi si debba tornare a crederci esaltando le caratteristiche intrinseche di ogni media, da valorizzare nei peculiari aspetti comunicativi, al fine di presentare a lettore e investitore una ricetta completa, ricca e densa di aspetti che esaustivamente sanno soddisfare i rispettivi bisogni di esperienza e di business.  

Così il nuovo Traveller. Che sarà in edicola da fine marzo, diretto da Ettore Mocchetti (è anche direttore di AD, Architectural Digest), tiratura almeno 160.000 copie e 3,50 euro il prezzo di copertina, che nell’abbinata a Vanity Fair diventano 50 cent’s in più. Soprattutto, la voglia di creare qualche cosa che non c’è (o meglio non più, visto che ad esempio del senso si cita l’ottocentesca rivista ‘Le Tour du Monde’, quando viaggiare era scoprire). Per questo il magazine si riappropria del sogno, dell’aspirazione, della capacità di incuriosire con l’inedito e con la bellezza di immagini di qualità, che già da sole raccontano la differenza.

Lasciando poi al digital il compito pragmatico del consiglio sul come. Grazie a una app gratuita (sul web inizialmente Traveller viaggia all’interno del sito di Vanity Fair, ma poi probabile un indirizzo tutto per lui), che ogni giorno invierà agli utenti una cartolina dai contenuti pratici. Dove dormire, mangiare, cosa visitare, il tutto visualizzabile immediatamente su una mappa integrata con Google Maps e, ovviamente, commentabile via social.

Pubblicitariamente, il senso del trimestrale è tornare ad attrarre investitori extra settore (la crisi delle riviste di turismo, infatti, è dovuta alla loro fuga, perché le realtà del comparto negli ultimi 15 anni hanno sostanzialmente continuato a investire, trasferendo alla app e alle cartoline il soddisfacimento di finalità tattiche). Come al microfono di youmark ci racconta Fedele Usai, senior vice president advertising and brand solution Edizioni Condé Nast.