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Iap inaugura il nuovo anno. Nel 2012 i casi trattati sono stati 873

L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, l’organismo di controllo della comunicazione commerciale, cui aderiscono imprese utenti di pubblicità, agenzie di pubblicità e mezzi, ha chiuso l’esercizio 2012, 47° anno di attività, superando quota 22.000 interventi conclusi dalla sua costituzione nel 1966.

L’apertura dell’Anno IAP 2013 ha avuto inizio oggi a Milano con un dibattito dal titolo ‘Dialogo tra le Istituzioni’, ovvero uno scambio di opinioni su alcuni dei temi più rilevanti del mondo della comunicazione commerciale tra il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella, e il presidente dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, Giorgio Floridia. Coordinatore Federico Unnia, consulente aziendale.

All’incontro hanno preso parte anche Ildikò Fazekas, presidente dell’Easa – European Advertising Standards Alliance,  Federazione che rappresenta le autodiscipline di 23 Paesi dell’Unione Europea, e alla quale aderiscono anche 10 Paesi oltre oceano; e Antonio Gambaro, presidente del Giurì.

L’anno scorso il Comitato di Controllo ha trattato 873 casi, di cui 651 risolti in via breve (al termine di uno scambio di corrispondenza tra Comitato e azienda, prevenendo così il sorgere stesso del contenzioso); ha emesso 91 ingiunzioni di desistenza ed inoltrato 20 istanze al Giurì. Da segnalare inoltre i 111 pareri rilasciati dal Comitato di Controllo prima della diffusione del messaggio (furono 902 nel 2011), a conferma del lavoro preventivo svolto dal Comitato. Per quanto riguarda il Giurì, nel 2012 ha emesso 51 pronunce, di cui 20 su istanza del Comitato di Controllo e 31 su istanza di parte. Basandosi l’intero sistema sul rispetto delle decisioni di inibitoria su base contrattuale, spicca come nel 2012 solo su 5 su 51 si sia riscontrata un’inottemperanza poi comunque sanzionata dal Giurì in seconda battuta. Con riferimento al tema della tutela e rispetto della dignità della persona, nel 2012 circa il 30% dei provvedimenti formali emessi dal Comitato di Controllo ha riguardato la tutela del cittadino. E di questi, quasi il 70% ha interessato la tutela dell’immagine della donna. Il 74%  dei casi trattati dal Giurì è stato risolto tra gli 8 e i 12 giorni liberi lavorativi, il 17,4% tra 13 e 16 giorni e solo l’8,6% dei casi ha richiesto oltre 16 giorni.

[pdf]Presentazione di Ildikò Fazekas, presidente Easa

[pdf]Presentazione di Vincenzo Guggino, segretario generale Iap