La flessione percentuale viaggia intorno al 22%. Il 2012 si chiuderà con meno 13% e il prossimo anno l’investimento previsto per l’intero settore (carta stampata, tv, web) sarà pari a 7 miliardi e mezzo, la metà dei quali sarà assorbita dalla televisione, il 16% da internet, mentre la somma di quotidiani e periodici si attesterà intorno al 20%. Sono i dati forniti da Roberto Binaghi, chief executive officier di Mindshare in Italia, intervenuto oggi in videoconferenza da Milano alla conferenza nazionale dei comitati e fiduciari di redazione e della commissione contratto Fnsi in corso a Fiuggi, come riportato dall’Agi sullo stesso sito della Fnsi.
Si sperava in un recupero nella seconda metà dell’anno, si stimava un mercato con dati negativi ma non a questo livello, ha sottolineato. Continua a crescere il mercato digitale, mentre la stampa ha perso intorno ai 18 punti. La televisione vive una situazione particolare: sale il digitale a fronte di un calo della tv tradizionale. Ciò nonostante si ritiene che la televisione continui ad essere un importante media capace di raccogliere anche il 50% del mercato pubblicitario. Per Binaghi la tv in Italia rimarrà l’unico mezzo ecumenico. Si è passati da 200 a 240 canali, con 12 milioni di telespettatori medi, e alla tv è dedicato un tempo rilevante. Ad ogni modo, gli italiani si confermano legati agli audiovisivi. Nel settore stampa la carta da giocare è quella del brand. Dove esiste un brand forte, allora l’informazione è più seguita e più forte è l’adesione.