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Banche e social, c’è ancora molto da fare ma la voglia non manca

Si è chiuso ieri a Milano il primo Italian Social Banking Forum, durante il quale sono stati presentati i risultati del progetto di ricerca di Social Minds sull’utilizzo dei social media nelle banche italiane.

Delle 45 banche analizzate nella ricerca sono intervenute con un keynote Banca IFIS, Banca Popolare Etica, BNL, ING Direct,IWBank eWebank. All’evento ha partecipato anche The Kids Road, service design firm, parlando di engagement e strategie ibride, e presentando alcuni casi internazionali.

Dalla ricerca Social Minds è emerso che il 55% del campione osservato ha una presenza sui social media. La maggioranza di queste banche limita però l’uso ad una comunicazione corporate o all’awareness, anche se emergono alcune best practice nel panorama italiano per quanto riguarda l’ambito del social caring e della social innovation. In termini organizzativi prevalgono però ancora logiche comunicative legate ad approcci unidirezionali anche nella gestione dei nuovi team social media.

Sul fronte delle conversazioni online, dall’analisi effettuata in partnership con Reputation Manager, è emerso che gli oggetti più discussi sono i prodotti bancari, mentre le esperienze condivise in rete relative alla customer satisfaction sono trainate da esperienze spiacevoli riferite in particolare al personale delle banche.

Il 22% delle banche aderenti al sondaggio online ha dichiarato di non attuare un’attività di analisi delle conversazioni online.

Nel breve-medio periodo, l’88% delle banche ha espresso l’intenzione di pianificare un maggiore investimento delle attività soprattutto su Twitter e di destinare l’utilizzo dei social media ad attività che vadano oltre le finalità di marketing, branding e comunicazione.

La ricerca completa, di circa 200 pagine, è acquistabile sul sito socialminds.it in quattro diverse tipologie di report.