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Ascoltate questa intervista a Costa. Si parla di Assocom. E’ interessante non tanto per rileggere le cause che hanno portato il presidente alle dimissioni. Quanto per immaginare il futuro dell’associazione. Che ha più di un neo

Ne abbiamo già parlato, dalle indiscrezioni alla dichiarazione ufficiale. Il perché Massimo Costa abbia ‘mollato’ è chiaro. In super sintesi, riconducibile all’impossibilità di dare agli associati quanto il road show di ispezione aveva definito come rilevante. Servizi di informazione, formazione e consulenza. Rendendo l’associazione rappresentativa e rilevante. Unitamente alla trasformazione verso una nuova e più contemporanea veste che avrebbe dovuto portare a flessibilità, dinamicità, aggressività.

Ma, ormai, più che leggere l’accaduto, è sano immaginarne le conseguenze. Il problema, infatti, sta nel senso e nel ruolo di un’associazione radicata alla sua tradizione mentre intorno, in pochissimo tempo, tutto cambia. Per di più con l’aggravante di un contesto economico che, non aiutando i bilanci, impoverisce la possibilità di manovra.

Il problema, insomma, è capire se abbia, o meno, senso proseguire nella strada di sempre, soprattutto alla luce della consapevolezza che un tentativo importante di cambiamento si è appena concluso. Senza successo.