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Altavia: per noi che ibridi lo siamo sempre stati, il cambiamento è più facile. La contemporaneità ci avvantaggia e plaude all’ottica open source. L’impostazione da agenzia tradizionale muore, tutto si mescola, tutto è comunicazione

Mentre forse lo è sempre meno la comunicazione tradizionale. Guardando alla nostra era con positività, paragonando il periodo al Rinascimento, perché ovunque c’è cambiamento e renderlo in meglio è solo nostro compito.

Parola d’ordine ibridazione e open source. A partire dalla stessa sede, in fase di ristrutturazione. Così, se da un lato verrà preservata la caratteristica bellezza di questa ex risiera, dall’altro sono in progetto trasformazioni radicali, verso la massima apertura di spazi coworking, contaminando discipline differenti, non solo comunicazione (nell’aria pure l’apertura di un punto ristoro aperto a tutti).

E si aspetta l’Expo come grande opportunità. Basti pensare ai 139 paesi partecipanti e ai loro investimenti, dai 20 ai 50 milioni di euro l’uno, e agli altri 20 milioni di persone attese (Altavia già ha all’attivo due progetti, uno top secret e l’altro di impegno sociale sostenendo PlaNet Finance attraverso una trentina di eventi prima e durante Expo).

In occasione della recente serata che ha presentato la campagna della Settimana della Comunicazione e felice che il progetto ‘spacchi’ l’opinione innescando proficue discussioni, al microfono di youmark Paolo Mamo, presidente e ad Altavia Italia .