di Maurizio Ermisino
Il Comitato di Selezione per il film italiano da designare agli Oscar, istituito dall’ANICA su incarico dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, ha votato Vermiglio di Maura Delpero quale film che rappresenterà l’Italia alla 97° edizione degli Academy Awards, nella selezione per la categoria International Feature Film Award, con la seguente motivazione: “per la sua capacità di raccontare l’Italia rurale del passato, i cui sentimenti e temi vengono resi universali e attuali”. Vermiglio concorrerà per la shortlist che includerà i quindici migliori film internazionali selezionati dall’Academy e che sarà resa nota 17 dicembre 2024. L’annuncio delle nomination (la cinquina dei film nominati per concorrere al premio) è previsto per il 17 gennaio 2025, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles il 2 marzo 2025. “Negli ultimi giorni si leggeva sui giornali che Vermiglio era uno dei titoli favoriti, per cui la cosa faceva parte dell’orizzonte del possibile” commenta Maura Delpero, sorpresa ma fino a un certo punto. “Ho e avevo una strana tranquillità, una sorta di fatalismo che non è mio. C’è stata anche una grande concentrazione di eventi: Venezia, il premio, l’uscita in sala, la presenza a tanti festival internazionali. Queste cose mi hanno occupato molto, più che preoccuparmi, per cui mi hanno tranquillizzata”
Perché Vermiglio dovrebbe convincere i giurati degli Academy Awards?
“Spero e credo che sia apprezzato perché ha un linguaggio suo, molto specifico e identitario” ha risposto la regista. “Il film ha una postura e una sua grande integrità, anche in maniera organica rispetto a quello che racconta. L’altro motivo forse è più legato alla questione identitaria italiana. Leggendo tra le righe della motivazione, credo che sia stato scelto perché possa dare una prospettiva di sguardo: parla di un passato lontano e recente insieme. A volte quando le cose sono troppo lontane sono così lontane che non riusciamo a entrarci; quando è un lontano vicino è qualcosa che può continuare a suggerirci delle cose all’orecchio. Credo che Vermiglio possa darci uno sguardo alla contemporaneità, farci ragionare su come viviamo, come siamo, che, visto da un filtro contemporaneo, che ci possa ricordare delle cose. Non è stato fatto né per una volontà nostalgica, né con un giudizio su quei tempi, ma con un desiderio di guardare appena dietro per guardare avanti. Mi piace pensare che questo film possa darci una diacronicità”.
Vermiglio ha vinto il Leone d’argento – Gran Premio della Giuria alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Vermiglio – una produzione Cinedora con Rai Cinema in coproduzione con Charades Productions e Versus Production – è uscito nelle sale italiane il 19 settembre, distribuito da Lucky Red, registrando un incasso che l’ha portato nella top ten del primo weekend con la prima media copia dell’intero box office. “Per quanto riguarda le copie è stata una strategia precisa, anche se insolita, quella di uscire con 25 copie il primo weekend, nonostante le grandi richieste” ha spiegato Andrea Occhipinti di Lucky Red. “Volevamo consolidare il film soprattutto nelle grandi città. Cosa che è successa: ha avuto la migliore media per copia, quasi 5mila euro nel weekend, e già ieri avevamo richieste per 100 copie. Oggi, grazie a questa fantastica notizia, stiamo aumentando le copie”. Il film è venduto nel mondo da Charades, che ha già chiuso importanti accordi di distribuzione con numerosi Paesi, inclusi gli Stati Uniti, dove il film uscirà con Sideshow e Janus Films.
Vermiglio è un film di guerra che non mostra la guerra
In un periodo di guerre, diversi film candidati all’Oscar potrebbero trattare l’argomento e il tono del film di Maura Delpero potrebbe fare la differenza. “L’angolazione può essere interessante” spiega la regista. “Il film lavora su un grande fuori campo, e penso che gli off siano più potenti degli on. Un film che parli di guerra senza vederla mai in faccia, senza il campo di battaglia, può essere diverso dagli altri. Ma tra i competitor ci sono film bellissimi”.
A proposito di competitor, è arrivato l’endorsement di Paolo Sorrentino
È arrivato un messaggio insolito, non scontato, dal principale avversario, il favorito, con il suo film Parthenope. “Sono molto contento che l’Italia abbia scelto Vermiglio, lo dico con assoluta sincerità. Vermiglio è un ottimo film e auguro a Maura Delpero un lungo e bel cammino in questa corsa straordinaria che è l’Oscar” ha scritto il regista napoletano. Non è usuale che un competitor faccia una dichiarazione di questo tipo. “L’unica volta che ho incontrato Sorrentino è stato in un’occasione collettiva, ai David di Donatello, quando eravamo candidati come esordienti. Con una battuta, ci disse: adesso lo spazio è vostro. La sua dichiarazione, che apprezzo molto, conferma la sua generosità” commenta la regista. “Io faccio fatica a parlare del lavoro dei colleghi, non sono una critica” continua. “A me fa piacere quando ci sono autori che hanno il loro linguaggio, il loro sguardo”. “A me fa piacere andare agli Oscar, non chi ho battuto” conclude. “Ma ho sentito un grande calore nelle sale in questi giorni. Anche il calore che speravo potesse generare il film, un calore discreto: è un film che arriva il giorno dopo, una palla di neve che scende piano e poi inizia a diventare grande. Ho la sensazione che è quello che accade agli spettatori. In sala ho sentito un bel silenzio, e mi sono arrivati commenti che mi hanno fatto piacere, specifici e ripetuti. Sono contenta che il film sia arrivato come speravo”.