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UNA entra in Confindustria Professioni e Management, federazione di imprese dedicata ai servizi head made con OICE e Assoconsult. Prossime sfide: contratto di categoria, regolamentazione delle gare pubbliche e ingresso di nuove associazioni

Da Sx, Davide Arduini, Vicepresidente Confindustria Professioni e Management e Presidente di UNA Giorgio Lupoi - 1° Presidente Confindustria Professioni e Management e Presidente OICE Luigi Riva - Vicepresidente Confindustria Professioni e Management e Presidente Assoconsult Marco De Amicis - Direttore Confindustria Professioni e Management
Da Sx, Davide Arduini, Vicepresidente Confindustria Professioni e Management e Presidente di UNA Giorgio Lupoi - 1° Presidente Confindustria Professioni e Management e Presidente OICE Luigi Riva - Vicepresidente Confindustria Professioni e Management e Presidente Assoconsult Marco De Amicis - Direttore Confindustria Professioni e Management
di Maurizio Ermisino

Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai assieme”. E’ stato questo il motto all’insegna del quale oggi a Roma, alla sala del Carroccio al Campidoglio è stato annunciato l’ingresso di UNA, Aziende della Comunicazione Unite, in Confindustria Professioni e Management, Federazione di imprese dedicata ai servizi head made, cioè a capitale intellettuale, con OICE e Assoconsult. “L’unione fa la forza” potrebbe essere anche l’altro motto del giorno: si tratta di tre mondi diversi che hanno un senso nello stare insieme, nel fare un pezzo di strada in più. Ingegneri, consulenti e comunicatori da oggi uniti. Confindustria Professioni e Management raccoglie le imprese di servizi head made, ossia a matrice intellettuale, all’interno del Consiglio Generale di Confindustria, creando un ecosistema solido, consistente sotto il segno di valori condivisi. In questo modo, la federazione si pone l’obiettivo di agire come catalizzatore per il progresso e l’innovazione in ogni area consulenziale, favorendo l’integrazione delle diverse competenze professionali e contribuendo allo sviluppo di un tessuto industriale e sociale resiliente e sostenibile.

Davide Arduini: “Noi della comunicazione siamo aziende vere e proprie”

“È un momento importante” interviene Davide Arduini, Neo Vicepresidente Confindustria Professioni e Management e Presidente di UNA – Aziende della Comunicazione Unite. “Abbiamo fatto tante cose a livello nazionale e a livello territoriale. Siamo diventati molti di più rispetto a prima: abbiamo settanta associati in più e ci sentiamo pronti per avere un upgrade delle attività che vogliamo fare. Ci chiamiamo UNA, Aziende della Comunicazione Unite: quando c’è stata la fusione delle precedenti associazioni ho voluto la parola aziende all’interno dell’acronimo, perché siamo aziende vere e proprie. Ci troviamo in linea con quello che Confindustria vuole, mettere insieme tutte le aziende che si occupano di servizi. E ci fa piacere poterci confrontare con altre realtà che fanno più o meno il nostro lavoro. Per UNA è importante essere qui, parliamo di una federazione che ha dei voti in Consiglio Generale. È importante poter dire la propria. La comunicazione deve essere considerata uno degli elementi fondamentali per facilitare le scelte economiche e politiche. Facciamo un lavoro che ha delle finalità pratiche importanti”.

Il nodo del contratto di lavoro

Prosegue Davide Arduini: “Nei giorni scorsi c’è stato un adeguamento, uno scatto del contratto del commercio, e molte aziende si sono trovate con decine di migliaia di euro in più da pagare, correttamente. Ma è stato fatto tutto senza avere la possibilità di dire la propria”.

“Oggi le società di servizi usano il contratto metalmeccanico o il contratto del commercio – spiega in maniera molto eloquente Luigi Riva, Vicepresidente Confindustria Professioni e Management e Presidente Assoconsult – solo la descrizione dei ruoli crea dei problemi. Noi di giovani ne assumiamo molti. Già solo capire chi è al secondo, terzo, quarto livello non è facile: ci sono descrizioni che non hanno assolutamente senso. Le nostre attività sono molto legate al raggiungimento di obiettivi, meno a un rigoroso rispetto orario di lavoro. E poi c’è il tema dello smart working: il lavoro a distanza è un qualcosa molto insito nelle nostre attività che potrebbe essere regolato in maniera precisa e definita”. Sull’impossibilità di definire le attuali professioni con gli attuali contratti torna Davide Arduini. “Non solo c’è difficoltà, rispetto al vecchio contratto ad accomunare metalmeccanici e account, ma abbiamo delle professioni così nuove che non sappiamo nemmeno noi come denominarle, figurarsi un contratto di lavoro che non ci rappresenta per nulla. Uno che fai i prompt per l’Ai, come si colloca? Chiediamo di regolamentare queste situazioni. Ci permetterebbero di lavorare di più, lavorare meglio, assumere più persone e migliorare il nostro business”.

Il tema delle gare pubbliche

Un altro tema è quello delle gare pubbliche. “Ci stiamo lavorando da tempo, vogliamo instaurare un proficuo dialogo” spiega Arduini. “Siamo all’inizio, ma molte cose sono state fatte. Di pochi mesi fa la presentazione di un libro verde sulle gare pubbliche. La strada è segnata.

“Sono anni che combattiamo per avere contratti sempre migliori. E’ un tema di politica industriale, non di procedura” aggiunge Giorgio Lupoi, Presidente Confindustria Professioni e Management e Presidente OICE.

Giorgio Lupoi: Uniti per far sentire il peso dei servizi intellettuali in Confindustria

“Uno degli obiettivi che insieme, OICE e Assoconsult, ci siamo posti all’inizio del nostro mandato è stato quello di far sentire il peso dei servizi intellettuali in Confindustria” ha dichiarato Giorgio Lupoi, Presidente Confindustria Professioni e Management e Presidente OICE. “Per contare di più, in un’associazione grande come Confindustria, non ci si può che unire. Sia Luigi Riva che io abbiamo condiviso il fatto che da soli si va poco lontano, insieme si possono raggiungere traguardi. La visione che ci ha animato è stata quella di unire in modo organizzato le associazioni del settore head made. Ci sono state in Confindustria delle federazioni di settore, di servizi, ma non hanno mai trovato una rappresentanza per i servizi intellettuali”. Oggi, 15 aprile, è la festa del Made In Italy. Il Made In Italy ha molto a che vedere con l’ingegno, con l’attività che noi svogliamo. Ingegneria, consulenza, comunicazione, richiedono competenze tecniche. Ma la caratteristica che rende così bene la nostra capacità di fare servizi è la forte base umanista. È la caratteristica dell’Italia e degli italiani e ci permetterà di vincere le sfide. Una sfida è cominciare a pensare più al futuro. Dobbiamo imparare ad aggregarci per raggiungere masse critiche. Sfruttare le innovazioni e i nuovi trend. È questo l’obiettivo che vuole la federazione per promuovere le eccellenze italiane”.

Luigi Riva: Maggiore rappresentanza in Confindustria

“È importante rappresentare i servizi, che sono un’area fondamentale per lo sviluppo del Paese” ha spiegato Luigi Riva, Vicepresidente Confindustria Professioni e Management e Presidente Assoconsult. “Come Assoconsult abbiamo fatto un’indagine sull’innovazione. L’innovazione dà dei risultati alle aziende solo se, oltre a innovare il ‘ferro’, vengono dati formazione, servizi consulenziali, software, un progetto ampio e articolato. Questo progetto ampio e articolato lo possiamo fornire noi come servizi, consulenza strategica e tutta la comunicazione che possono dare le agenzie di UNA. In Confindustria il settore dei servizi è il più presente come numero di aziende, tra le 150mila di Confindustria, ma era ancora poco rappresentato. Oggi, con questa nascita, comincia ad esserlo. Il nuovo presidente ci ha garantito il massimo appoggio. Con Orsini abbiamo già iniziato a lavorare per riuscire a creare il famoso contratto di lavoro dei servizi. Come Confindustria Prom, inoltre, vogliano essere anche calamita per altre associazioni”.

La federazione è aperta ad altre associazioni

Un altro aspetto su cui sono tutti d’accordo è che la federazione non si debba fermare alle sue attuali tre anime. Ci sono già altre realtà che potrebbero essere coinvolte? “Ce ne sono tante” dichiara Lupoi. “Il primo passo è non essere da soli: adesso siamo tre e contiamo di aumentare. Cercheremo di cercare insieme la tipologia giusta di associazione per non snaturare la federazione. Cercheremo di coinvolgere altre associazioni all’interno del sistema, ma anche all’esterno del sistema”. “Adesso non vorremmo fare nomi, non vorremmo andare a urtare alcune sensibilità” interviene Riva. “Ma con alcuni stiamo parlando. Certamente stiamo lavorando anche al di fuori del sistema confindustriale. Rispetto alla descrizione di quello che è il nostro lavoro – capire il problema, analizzarlo, dare diverse soluzioni – dal nostro punto di vista tra noi e i grandi studi fiscali e legali non vedo significative differenze. Le problematiche sono molto simili, potrebbero trovare una casa al nostro interno. Anche il mondo di una certa finanza legata alla crescita e all’innovazione secondo noi potrebbe entrare nella nuova federazione”. A proposito delle affinità elettive con gli studi legali, Arduini chiude citando la conessione sempre più stretta con la comunicazione in nome dell’Ai.