La principale mission dell’Autodisciplina pubblicitaria è il controllo dei contenuti pubblicitari, affinché i messaggi rivolti ai consumatori siano corretti, non ingannevoli, e nel contempo le aziende possano contare su regole per una leale concorrenza.
L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria offre però anche un presidio a tutela della creatività pubblicitaria e la sua nuova campagna è specificatamente dedicata alla promozione degli strumenti di tutela della creatività, che l’Istituto offre ad aziende e ad agenzie pubblicitarie.
Dunque, prevenire spiacevoli incidenti di percorso grazie agli strumenti messi a disposizione dallo IAP agli operatori è possibile: per verificare la correttezza dei messaggi prima della loro diffusione; per tutelare la creatività da possibili sottrazioni di idee; per ristabilire la giustizia in caso di concorrenza sleale.
Sulla prevenzione fa leva nello specifico anche un soggetto della campagna dedicato alla regolamentazione dell’influencer marketing, di cui IAP si occupa da tempo, avendo creato le prime linee guida nel 2016, che hanno condotto nel 2019 alla stesura del Regolamento Digital Chart, che resta ad oggi l’unico testo normativo di riferimento per il settore. Il messaggio sottolinea l’importanza della trasparenza per la pubblicità online, dove al di là del numero dei follower la fiducia della community è l’elemento essenziale per garantire la credibilità e l’autorevolezza dei creator. L’adesione ai valori dell’Autodisciplina protegge tale fiducia e consente di evitare di metterla a rischio.
La campagna si articola in 5 soggetti (uno rivolto al pubblico generale dei consumatori) e in un video che verranno diffusi online e sui social media, oltre che su affissioni e stampa a partire dal 1° giugno. La campagna, che ha ricevuto il patrocinio della Fondazione Pubblicità Progresso, è stata ideata da Jumble.
Questa campagna è anche l’occasione per il lancio del nuovo logo dell’Istituto, che si rinnova dopo diversi anni, per risultare più fresco e immediato, pur conservando la propria riconoscibilità, conclude la nota.