Born integrated è il claim ideato per sottolineare, in occasione del cinquantesimo anno di vita, la filosofia del Gruppo Serviceplan: tutte le discipline sotto ad uno stesso tetto.
Nei mesi scorsi, la Casa della Comunicazione, che il 3 giugno ha riaperto, si è trasformata in tante ‘case’ e 4300 specialisti di marketing e di comunicazione in tutto il mondo hanno continuato a produrre strategie, idee, tecnologia e contenuti dalle proprie abitazioni.
Giovanni Ghelardi, Ceo GRUPPO SERVICEPLAN ITALIA, commenta nella nota: “Prima di tutto abbiamo una visione chiara – Building Best Brands – che per non significa solo fare comunicazione, ma occuparsi delle marche mettendosi a fianco dell’azienda e contribuendo a farle crescere. Poi il nostro è un modello unico in queste dimensioni che permette a tutti di avere quote vere nelle società del Gruppo. Ogni specializzazione è un’agenzia gestita da manager-imprenditori. E si coordina con tutte le altre stando sotto ad un unico tetto, la Casa della Comunicazione. In questo modo i clienti hanno sempre un interlocutore unico che è un imprenditore nella propria specializzazione e guida nell’integrazione con tutte le altre. Un vero ‘Business Partner’ che contribuisce alla costruzione di Best Brands.
L’avventura del gruppo in Italia è cominciata otto anni fa e in questo periodo l’agenzia, associata UNA – Aziende della comunicazione Unite – è passata da zero a 150 persone con un income che sfiora i 18 milioni e un fatturato di quasi 30. Otto agenzie specializzate nella creatività, nel digitale, nel media, nel design e nella produzione.
La nostra Casa della Comunicazione in via Solferino a Milano è il luogo dove i clienti entrano con una domanda e trovano tutte le risposte per la costruzione di una piattaforma di Marca completa e integrata. E proprio questi mesi di separazione forzata sono stati un test formidabile per mettere alla prova la capacità di gestire progetti in modo integrato e completo.
E dato che questa crisi ha portato importanti cambiamenti, ci siamo subito attivati per monitorarli. Nelle settimane di chiusura abbiamo editato per i nostri clienti tre aggiornamenti sull’impatto del Covid sui media, abbiamo aperto un osservatorio sui cambiamenti comportamentali e sui nuovi trend e abbiamo organizzato workshop personalizzati con i nostri clienti per discuterli nella prospettiva delle varie Marche. E in questi giorni, il 4, il 10 e il 17 giugno, chi è interessato, potrà partecipare ad una serie di webinar sulla ripartenza che effettueremo in collaborazione con i nostri colleghi di Pechino, Alibaba e alcune importanti realtà industriali”.
Michele Lorenzi, Partner e Ad Plan.Net – agenzia digital del Gruppo – aggiunge: “Quello che stiamo affrontando in questo momento porterà tutte le imprese a ripensare alla propria organizzazione e modello di business, in quanto stiamo toccando con mano come, mixando procedure e flessibilità, le persone possono lavorare dai posti più disparati ed essere produttive come se fossero in ufficio, se non di più. La dimostrazione di tutto questo? Aver vinto una gara per diventare la global social media agency di uno dei brand fashion più famosi al mondo. Gara gestita con un team di oltre 15 persone, tutte in smart working, per presidiare i canali social che, mai come in questo periodo, rappresentano un luogo virtuale di aggregazione, condivisione ed informazione per tutti”.
Vittorio Bucci, Partner e Ad Inmediato Mediaplus, agenzia che nel gruppo si occupa di media, conclude: “La drammatica esperienza che stiamo vivendo ha cambiato radicalmente le nostre modalità di fruizione e relazione con i media. Impatto momentaneo, certamente, ma profondo e destinato ad accelerare alcune dinamiche evolutive.
Per capire quali e supportare al meglio i nostri clienti, abbiamo sfruttato al massimo la nostra Casa dei Dati, un sistema integrato di specialisti e tecnologie in grado di implementare le più avanzate tecniche di analisi.
A oltre 2 mesi dall’inizio della crisi alcune tendenze sono ormai conclamate, ma mi piace sottolineare come il nostro lavoro abbia messo in luce, sin da subito, quei trend che si sarebbero dimostrati poi di lungo corso: accelerazione dell’e-commerce, esplosione dei servizi on demand (specie di quelli di streaming video), virtualizzazione degli eventi, nuovo mecenatismo (imprese solidali e a sostegno del sistema Paese), riconfigurazione dei modelli di business (digitali e non).
Lo stesso approccio ci consente di sfruttare al massimo la volatilità del periodo, disegnando le strategie, anche last minute, più idonee per i nostri clienti senza impattare sugli altri operatori della filiera: il senso di solidarietà o una certa responsabilità sociale dovrebbe prevalere sui singoli interessi per poter affrontare (e battere) la crisi come sistema e uscirne più forti, perché più uniti”.