Non ha mostrato toni ottimistici Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente UPA, relativamente a previsioni sugli andamenti degli investimenti pubblicitari 2022. In occasione della conferenza stampa che ha presentato la nuova edizione ‘Best Brands’ (serata di gala il prossimo 31 marzo con la novità dei Best Phygital) infatti, il Presidente si è detto preoccupato per l’aumento del costo di energia e materie prime e per le conseguenze dell’inflazione.
“Inevitabile l’impatto che queste voci avranno nei bilanci. E, si sa, la pubblicità resta una di quelle facili da tagliare. Resta, comunque, la maggiore esposizione ai media che lo stare più a casa indotto dalla pandemia crea nelle persone. Mi auguro ciò possa portare le marche a non diminuire i propri investimenti. In ogni caso, ci riserviamo di dare indicazioni più precise agli inizi di febbraio quando avremmo i dati della survey svolta tra gli associati”.
In attesa, dunque, di ricevere ulteriori info, noi di youmark approfittiamo per riflettere sulle cause più profonde dell’inflazione in atto. A tal proposito ci è parso illuminante invitarvi a leggere un recente articolo a firma Giuliana Ferraino apparso sul settimanale 7 di cui ci piace condividere titolo e occhiello, perché esplicativi della necessità di nuove visioni: “Inflazione e teoria monetaria. La nuova partita tra politica e mercati. L’aumento dei prezzi è tornato ai massimi anche in Europa dopo 25 anni, complici il lockdown, le difficoltà di reperire le materie prime, il rincaro dell’energia innescato dalla transizione verde. Il lavoro giocherà un ruolo fondamentale. E’ il momento di decidere se tornare ai vecchi modelli o riscrivere le regole”.
Insomma, il nodo sta tutto lì. Nelle regole.