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Qualcosa si è rotto nel rapporto tra giovani e agenzie. ‘Gentilissima Rivolta’ ha esordito a IF! Italians Festival sotto forma di guerriglia e prosegue nei social, ma soprattutto accende la riflessione. UNA: lavoriamo assieme. Errore fare di tutta l’erba un fascio. Siamo aperti al dialogo

Così ci ha detto Davide Arduini, Presidente UNA, raggiunto telefonicamente in merito a ‘Gentilissima Rivolta’, account anonimo.

La posizione di UNA, dunque, è chiara. Come sempre massima apertura al dialogo, l’obiettivo è lavorare facendo sistema pro beneficio di tutti, ma ovviamente è impossibile confrontarsi con un account anomimo che tra l’altro non definisce nemmeno la sua portata così  come l’entità del fenomeno che denuncia.

Che si sostanzia in modalità e dinamiche del lavoro in agenzia, orari folli, straordinari non pagati, stipendi da fame, stage che non portano a nulla, responsabilità esagerate rispetto alle competenze, sino ad arrivare a forme di nonnismo e insulti.

 

Quindi, senza entrare nel merito della veridicità o meno delle affermazioni, di sicuro urge una presa di coscienza circa lo stato del rapporto tra agenzie e giovani professionisti, con una assunzione di responsabilità anche da parte delle scuole che li formano, e circa la qualità del mercato del lavoro di un’industry che vale circa l’1% del Pil e che quindi deve interrogarsi pure sulla sua capacità di assorbimento. Da sempre, infatti, la gavetta è via di successo, ma la motivazione arriva dalle aspettative, di carriera e di guadagno. Senza dimenticare l’importanza della formazione, dell’ambiente, delle relazioni, del benessere psicologico che si riesce a creare.

Detto ciò, non si può nemmeno negare l’evidenza storica di una nuova generazione che, complice la pandemia, vorrebbe cambiare le regole del gioco, ma forse anzitempo rispetto alla capacità di saperlo fare.