di Maurizio Ermisino
La terza edizione del Premio Film Impresa si terrà il 9, 10 e 11 aprile alla Casa del Cinema di Roma. E la Presidente della giuria sarà Caterina Caselli, che nella scorsa edizione aveva ricevuto il Premio Ferrovie dello Stato Italiane.
“L’abbiamo premiata perché incarna i valori di impresa che amiamo” ha spiegato Giampaolo Letta, Presidente del Premio Film Impresa. “È nata come artista ma nel corso della sua vita ha creato insieme a suo marito la casa discografica Sugar, facendola crescere a livello internazionale. È un’impresa nata familiare e diventata globale. Quest’anno, visto il suo entusiasmo per il premio, le abbiamo proposto di presiedere la giuria e ha aderito con molto piacere. Siamo onorati di averla con noi”. “Caterina Caselli per noi è un esempio straordinariamente significativo di cosa vuol dire portare la creatività all’interno dell’impresa e l’impresa nella creatività” ha aggiunto Mario Sesti, Direttore Artistico del Premio Film Impresa
L’annuncio è stato fatto sabato 19 a Roma durante il talk il talk “Il Cinema come Industria”, ospitato presso lo spazio Lazio Terra Di Cinema della Regione Lazio – AuditoriumArte, Auditorium Parco della Musica, moderato da Alvaro Moretti, Vicedirettore de Il Messaggero, al quale ha partecipato Lorenza Lei, Responsabile Cinema Regione Lazio. Premio Film Impresa è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria, che come sempre sarà dedicata ai film d’impresa (corti e mediometraggi, di finzione e documentari, narrativi e sperimentali) che raccontano la vita delle aziende di oggi e di chi le vive dall’interno, la passione creativa dell’impresa, il rapporto con il territorio in cui si insediano, la responsabilità sociale, i valori e la storia della civiltà d’impresa, la sfida ambientale e i progetti di innovazione, il vissuto del lavoro, il valore delle persone che ne sono protagoniste.
Tre le sezioni del premio
Saranno premiate ancora una volta le opere selezionate nelle tre diverse aree del Premio. L’area Narrativa, l’area Documentaria e l’area Innovative Image & Sound, quella che forse appartiene di più alla natura dell’impresa. Anche nell’edizione 2025 saranno assegnati premi speciali a personaggi del mondo del cinema. Si arriva così a “una selezione di cui siamo piuttosto orgogliosi” spiega Sesti. “Abbiamo creato un pubblico, abbiamo fatto uscire questi film dal cono buio e li abbiamo premiati. Credo che il senso di questo premio sia questo”. Durante l’evento di oggi è stato anche lanciato ufficialmente il nuovo regolamento che permetterà alle imprese di partecipare all’appuntamento della prossima primavera. Per presentare la propria candidatura c’è tempo fino al 31 gennaio 2025 attraverso una specifica sezione del sito www.filmimpresa.it.
La presenza di Lorenza Lei, con una unga militanza nella Rai, è stata l’occasione di parlare delle Teche Rai, un vero tesoro dove trovare molti elementi di quel cinema di impresa che è al centro del premio. “Le Teche della Rai sono le vere risorse della Rai insieme alle persone” ha spiegato. “Andando dentro le Teche troviamo la storia del nostro Paese. Credo vada fatto un lavoro nel rintracciare tutto quello che in Rai diventa cinema d’impresa”.
Moretti: un patrimonio da raccontare
Il Premio Film Impresa può essere un’occasione per avvicinare i giovani a questo mondo. Mario Sesti ha spiegato che il premio ha diversi accordi con scuole e università che permette di far vedere i progetti presentati al premio. Ed è stato indetto un master sul tema con Adrea Minuz presso l’Università Roma La Sapienza. “Sono stata AD di Rai Pubblicità per tre anni” interviene Lorenza Lei. “Visitare le imprese e riportare l’anima delle imprese in onda è mettere in grado le ragazze e i ragazzi di capire questo mondo. Insegniamo a guardare come si racconta un’impresa”. La formazione e il contatto tra cinema e impresa sono fondamentali. “Le industrie non necessariamente hanno il know-how dello storytelling” riflette Sesti. “Il Lazio è una regione dove ci sono tantissime persone che si occupano proprio di questo. Sono mondi che si parlano ancora poco e vogliamo creare più gangli possibili per connetterli”.
“Non ci si rende conto di quanto racconto ci sia in ogni azienda” ragiona Alvaro Moretti. “Nel lavoro che abbiamo presentato lo scorso anno a Film Impresa c’era una parte, ‘Il rumore della notizia’, in cui abbiamo raccontato il lavoro e il rumore per fare le notizie, anche quello delle rotative. Ho visto con i miei occhi che quando i vecchi tipografi del nostro giornale hanno visto alcune cose che abbiamo riportato alla luce, come le vecchie prime pagine, o quando hanno sentito certi i rumori: quell’emozione ha molto in comune con tante cose che avevo visto in Film Impresa. Nel documentario che racconta come nasce una pala eolica si vede come dietro ci sia il lavoro di tantissime persone. Raccontare una giovane di 27 anni che è in linea di montaggio, stanca, fa sentire la fatica, tutto quello che non è smart, tutto quello che è analogico anche nel lavoro digitale. Fare film d’impresa vuol dire far capire ai dipendenti che hanno un patrimonio incredibile che non conoscono”.