Creatività, empatia, problem solving. Nel futuro del lavoro c’è ancora al centro il fattore umano, un triangolo umanistico indispensabile di soft skill per governare i nuovi complessi scenari delle aziende, chiamate a trovare il perfetto mix tra nuove competenze tech, creatività e intelligenza emotiva. Questi dati emergono dall’ultima ricerca di PHD Italia – agenzia media, di comunicazione e marketing di OMNICOM MEDIA GROUP – all’interno della quale vengono delineati quelli che si possono definire ‘strange new worlds’, una nuova frontiera della comunicazione, fatta di nuove professioni, ma anche di steccati disciplinari che cadono per contaminarsi.
La ricerca proprietaria di PHD Media Italia dal titolo ‘Stranger Skills’ prova a navigare in queste nuove geografie professionali affrontando il tema da tre punti di vista differenti: Nuove Generazioni, Aziende, HR & Head Hunter, combinandoli in un unico strumento analitico a supporto dei processi trasformativi e decisionali di imprese e singoli utenti.
“Oggi qual è il vantaggio competitivo di un’azienda? Leggere il futuro – spiega nella nota Lorenzo Moltrasio, Managing Director PHD Italia – per anticipare le tendenze, così da cogliere i segnali già in atto per immaginare i bisogni e le esigenze di domani, oggi: anche in termini di visione, capacità di attrarre e, soprattutto, trattenere talenti. Il nostro studio intende costruire un modello della domanda e dell’offerta in Italia nei prossimi anni, in particolare per le professioni in crescita legate alla tecnologia e alla comunicazione e le relative competenze tecniche e umane-relazionali associate, imponendo un ripensamento dei tradizionali percorsi e strumenti di valutazione”.
Sono proprio creatività, empatia e problem solving le tre abilità che incontrano le esigenze dei tre target diversi considerati nella ricerca. La creatività, infatti, appare fondamentale per una persona su tre: per il 27% dei nuovi lavoratori, il 28% dei nuovi recruiters e il 34% degli home recruiters. L’empatia appare centrale per il 22% dei nuovi lavoratori, il 24% dei professionisti e il 31% degli HR. Le capacità di problem solving risultano importanti per il 26% dei nuovi lavoratori, il 25% dei professionisti e il 31% degli HR. Dati che evidenziano come la creatività in particolare sia fondamentale, sottolinea la nota.
In un mondo che viaggia verso l’automazione anche nel mondo della comunicazione e del marketing, i lavori che resteranno o le nuove professioni richiederanno inoltre sempre più capacità interdisciplinari da abbinare a intelligenza emotiva e sociale. Lo studio ha in particolare identificato 12 nuove professioni: ML Creative Producer, Creator Collaborators, Conversational AI Developers, Consulting-Advisory, Technology Orchestration, Tech Company@Media Agency, Game Commerce, Video Commerce, Decision Science, Cleanroom Developer, Sustainability Manager, D&I Manager.
Prosegue Moltrasio: “Negli ultimi 10 anni c’è stato un forte spostamento verso le attività di marketing sul versante dell’analisi dei dati che, senza la capacità di leggerli e interpretarli, restano freddi numeri. La tendenza è già oggi quella di una rinnovata centralità dei ruoli creativi, che rappresentano l’unica strada che porta davvero alla crescita di un brand”.
Lo studio evidenza la necessità di un continuo investimento in formazione, ritenuta fondamentale dal 52% degli intervistati, tanto più in un contesto che vede per esempio un mismatch di competenze sui contenuti e poca disponibilità nella capacità di integrazione dei dati; e ancora una forte domanda riconversione e attualizzazione delle competenze, che i professionisti non possono permettersi di perdere, vista l’esigenza e al tempo stesso il desiderio di integrare le nuove opportunità del digitale.
Conclude Moltrasio: “La rivoluzione digitale ha aperto opportunità straordinarie in uno scenario che diventa sempre più fluido, dinamico e stimolante, all’interno del quale per i professionisti del settore diviene fondamentale rimanere aggiornati e competenti. L’evoluzione verso la digitalizzazione porta alla nascita di una nuova generazione di professionisti del marketing che sono creativi digitali capaci di destreggiarsi tra i contenuti social, commerce e strategie multicanale, ma anche offrire consulenza organizzativa e tecnologica. Abbiamo bisogno di un lavoro fatto di comprensione umanistica e di competenza tecnica, di esperienza e d’immaginazione”.