Youmark

Oceania 2, presentato a Roma il nuovo film d’animazione Disney. Vaiana, una leader che insegna valori persi nel tempo. Una donna a cui ispirarsi

di Maurizio Ermisino

Per trovare la magia devi perderti”. Lo dice David Derrick Jr., il regista di Oceania 2, e il messaggio del film è proprio questo. Oceania 2, l’atteso sequel del film Disney del 2016, è finalmente arrivato, ed esce al cinema il 27 novembre. È stato presentato alla stampa oggi a Roma, in un cinema The Space Moderno completamente allestito secondo l’atmosfera del film, con palme, noci di cocco e arredi a tema, per l’anteprima ufficiale di questa sera. Gli arredi svelano anche il co-marketing che Disney ha attuato con Del Monte, noto brand di frutta e conserve, e con Going, brand specializzato nel settore del turismo. Oceania 2 è, di fatto, il primo grande film delle Feste. La potenza di fuoco di Disney è tale che di questi film ne può schierare 2: questo e Mufasa – Il Re Leone, in arrivo il 19 dicembre.

La storia

Vaiana e Maui, dopo tre anni, si ritrovano per un nuovo grande viaggio insieme a un gruppo di improbabili navigatori. Dopo aver ricevuto un inaspettato richiamo dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i lontani mari dell’Oceania e in acque pericolose e dimenticate per un’avventura diversa da qualsiasi cosa abbia mai affrontato. Il film è diretto da David Derrick Jr., Jason Hand e Dana Ledoux Miller, e prodotto da Christina Chen e Yvett Merino, con le musiche delle vincitrici del Grammy Abigail Barlow ed Emily Bear, del candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy Mark Mancina. Le voci italiane sono Giorgia, che è Matangi, un nuovo personaggio affascinante e misteriso, Emanuela Ionica, che è Vaiana nei dialoghi, Chiara Grispo, la voce di Vaiana nelle canzoni, Fabrizio Vidale, che è il semidio Maui, e Angela Finocchiaro.

Molto più che una serie tv

Poi si è scelto di farne un film: un altro segnale che le storie, se funzionano, possono assumere qualsiasi forma. Ce lo ha confermato il regista David Derrick Jr. “Abbiamo iniziato questa storia durante la pandemia: era un mondo diverso” ci ha rivelato. “Ci hanno chiesto di continuare la storia di Vaiana con una serie. Ma continuare la storia non con una serie o con un film non era importante. Una parte del mio retaggio viene dalle Isole Samoa. Nello studio Disney guardavamo il film sullo schermo. E io ero solo molto contento che questa storia continuasse”.

L’invito a non arrendersi mai

È quello che dice un personaggio del film a un certo punto della storia. Ed è una delle chiavi di questo Oceania 2. “C’è un momento del film in cui Vaiana può scegliere se arrendersi o decidere di vincere le sue paure e andare oltre” riflette Emanuela Ionica. “È una cosa che ci riguarda ogni giorno, dobbiamo andare oltre le nostre paure. “Noi siamo le nostre scelte” aggiunge Chiara Grispo, la Vaiana delle canzoni. “Qualsiasi scelta musicale io faccia crea il mio futuro. Per me è importantissima questa cosa, ho una frase simile tatuata sulla schiena”. Maui è sempre lui, ma allo stesso tempo è un Maui diverso. A dargli la voce è Fabrizio Vidale, un veterano del doppiaggio. “Sono contento che questo film sia presentato oggi, che è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne” commenta. “Vaiana è un’eroina femminile ed è importante che venga fuori questa femminilità”. “Essere se stessi è la cosa migliore nella vita” continua. Non sbagli mai. Non deludi te stesso e gli altri. E poi quello della cooperazione è un messaggio fantastico”.

Storie e leggende

Chiediamo a David Derrick Jr. se anche in questo secondo capitolo i creatori si sono ispirati alle storie e alle leggende di quei popoli. “Nel primo film avevamo un cultural trust, c’era un gruppo di esperti da tutte le isole dell’Oceania, per la lingua, per le storie, anche per i tatuaggi che vediamo” risponde il regista. “Qui non volevamo le storie effettive. Siamo stati ispirati da tutte le storie. Pensiamo alla natura, che nel mondo di Vaiana è vivente, non c’è separazione tra natura e umani. Tutti i riti che vediamo nel film vengono da quella regione. C’è un rito molto importante: quello di dare un titolo a una persona del villaggio viene dalla tradizione”.

Se Vaiana fosse un personaggio della realtà chi sarebbe?

È un personaggio che vive nel mare” risponde Chiara Grispo. “Bisognerebbe pensare a una persona che ha il coraggio di affrontare l’acqua. Potrebbe essere una campionessa di nuoto. Ho visto un film, La ragazza del mare con Daisy Ridley, su una donna che nuota da una sponda all’altra senza fermarsi. È una storia vera. Vaiana potrebbe essere lei. “Vaiana è una leader, un personaggio che riesce a vedere oltre quello che vedono i suoi compatrioti” aggiunge Emanuela Ionica. “Lo fa in maniera empatica, in modo molto fermo, ma anche molto gentile e femminile: è come se fosse la madre del popolo, una matriarca. Riesce in maniera femminile a incarnare il capo, che riesce a governare in maniera gentile e ferma. E riesce a portare i popoli a un’unione”. Non è forse la leader di cui tanto avremmo bisogno nel mondo? Diciamo sempre che con più donne al comando ci sarebbero meno guerre. Forse Oceania 2 vuole dirci anche questo. È d’accordo anche Fabrizio Vidale. Ammiro Vaiana perché in un momento in cui abbiamo perso tutti i nostri principi fondamentali, nel momento in cui vediamo una persona che li incarna la amiamo” spiega la voce di Maui. “Se avessimo ancora questi principi il mondo sarebbe migliore. Perché non ci sono tante icone come Vaiana in questo periodo storico? Prendiamoci le nostre responsabilità”.

Chi è Matangi

“Matangi è un semidio come Maui” spiega il regista. “È ispirato a un personaggio del Pacifico. C’erano tante storie da introdurre nel mondo di Vaiana. Matangi ha con sé i pipistrelli della frutta: sono giganti e vengono da Samoa e da Tonga. Lei è qui per insegnare a Vaiana le cose che ancora non sa. Come navigatore Vaiana crede che le basti sapere la direzione: nel primo capitolo deve trovare Maui e poi Tefiti. Ma ora deve andare verso cieli nuovi, che non ha mai visto. La canzone è divertente, è incredibile, e ci insegna a scoprire nuovi luoghi. È una lezione nuova per Vaiana, ma una lezione per noi. Per trovare la magia devi perderti”.

Il doppiaggio

Lo abbiamo chiesto alle “voci” del film, che per dei giri del destino hanno trovato dei percorsi simili a quelli dei loro personaggi. “Io credo nelle energie. Ma il mio rapporto con Vaiana è stato davvero particolare” ci svela Chiara Grispo. “Nel primo film va contro il suo papà che la spingeva a rimanere. E fa quello che vuole, va oltre il reef e fa la sua avventura. Durante il primo film avevo litigato con mio padre ed ero andata via di casa. E ho girato il film con quello stato d’animo. Nel secondo Vaiana ha una sorellina piccola. E io ho mia sorella, si chiama Stella, che vive in America. È incredibile come Vaiana sia parte di me e la riveda nella mia vita personale. Quando per farsi ricordare da lei la sorellina le mette la stellina dentro la collana – e mia sorella si chiama Stella – ho pensato: qua c’è un’energia strana”. “Maui è nelle mie corde come carattere” interviene Vidale. “È giocherellone, saputello, vanitoso. Mi ricorda in certi momenti Jack Black, che io doppio da 25 anni. “Non ho avuto difficoltà a entrare in quel mood. È che in un momento storico così pesante, perdersi in questo film in questo mare, fa bene al cuore. Ti porta via da vibrazioni pesanti che in questi anni ci accompagnano”. “Ci siamo trovati al momento di doppiare i trailer”. “Stavo facendo la voce di Vaiana come l’avevo fatta nel primo film” racconta Emanuela Ionico. “Ma mi hanno detto: sono passati otto anni, lei è cresciuta e sei cresciuta anche tu. Non era una cosa vocale, tecnica: Vaiana è diventata donna. Era una bambina che cercava la sua strada: qui ha chiara la sua strada, solo che non sa come arrivarci. E impara a perdersi. È un po’ il percorso che ognuna di noi affronta nel suo percorso per diventare donna. Vaiana ci ha accompagnate in due fasi molto diverse della nostra vita”.

Pronti per il terzo capitolo

“Abbiamo lavorato per quattro anni a questo film” ci dice in merito il regista. “Ora voglio che andiate tutti al cinema a vederlo. Poi chissà che sarà…” “È una storia molto personale” ci rivela. “La sorellina viene dalla mia vita, la mia figlia maggiore si chiama Simea, e ha 21 anni. E il mio figlio più piccolo ha solo sette anni. Abbiamo iniziato a creare la storia durante la pandemia, e la mia famiglia era a casa, eravamo tutti sempre insieme. I miei figli leggevano, facevano campeggio. C’è stato un giorno molto difficile, quando Simea doveva andare all’università e il mio figlio più piccolo le ha chiesto: ‘quando vivremo insieme di nuovo?’ È un momento che mi ha fatto capire che i miei figli dovevano crescere, che Simea doveva diventare donna. Ma per Vaiana avere Simea come sorellina ci dice l’importanza della famiglia, di avere un futuro. La cosa che mi piace più di Vaiana è quello che fa per gli altri. Il superpotere di Vaiana è l’empatia. Spero che potremo continuare la storia di Vaiana. Ma per adesso non lo so”.