In una società che corre veloce, che ci educa al consumo e all’individualismo, a interrogarci continuamente sui nostri bisogni e mai su quelli dell’altro, pare non esserci più spazio per il ‘noi’. Generosità, amore per il prossimo, altruismo: concetti che appaiono triti, superati. Ci sembra impossibile che qualcuno possa fare del bene senza aspettarsi nulla in cambio. Eppure l’uomo non è un’isola: non può ‘bastare a se stesso’, ha ancora bisogno del bene comune. Enzo Manes ha fatto di questa consapevolezza la sua vita, dando origine, assieme a un gruppo compatto e solidale di persone che hanno condiviso e sempre di più condividono gli stessi valori, a Dynamo Camp. «Se provo a dare una spiegazione in retrospettiva alla nascita di Dynamo, forse è proprio questa: aver prima sentito, poi capito, quanto fosse sbilanciato il rapporto tra fortuna e merito nella mia vita. Quanto ancora bisognasse ragionare come una comunità su questi temi, e quindi prendere la responsabilità di azioni individuali». Queste pagine sono allora un invito, un appello fuori dal coro a lottare per il bene comune e a ritrovare il senso della collettività. Oggi più che mai.
Chi è Enzo Manes
Azionista e vicepresidente esecutivo di KME Group, società leader in Europa nella produzione di semilavorati in rame. Nel 2003 dà vita alla Fondazione Dynamo, il cui principale progetto è Dynamo Camp, un’iniziativa che offre programmi di terapia ricreativa a minori affetti da patologie gravi o croniche. Nel 2013 è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro per le sue attività in campo imprenditoriale e per l’impegno etico e sociale volto al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese.