Youmark

Dietro le quinte di Milano Film Fest, non solo cinema ma spazio ai nuovi linguaggi, per un evento di cui la città aveva bisogno

Laura Boy e Fabrizio Piscopo - MFF Upfront

di Massimo Bolchi

“Il Milano Film Fest nasce dall’esigenza di fare sistema di quattro realtà culturali di Milano, raccogliendo in un unico contenitore esperienze che vanno dalla comunità fotografica Perimetro, al Cinemino passando al FeST – Il Festival delle Serie Tv organizzato da DUDE, fino all’ideazione di spazi culturali per la città (come Cascina Cuccagna e BASE) con Esterni”, spiega a youmark Domenico Loperfido, Chief Operating Officer DUDE. “Le quattro realtà cittadine, con importante esperienza nell’ambito culturale e dell’audiovisivo nello specifico, si contraddistinguono per essere una risposta al bisogno di luoghi di vita quotidiana, accessibili da un punto di vista economico, territoriale e ambientale. Il festival nasce da questa forte esigenza di creare un festival del Cinema e delle Serie e dell’Immagine a Milano insieme al Comune di Milano, diventandone parte della programmazione culturale”.

Laura Boy, Presidente Fondazione MFF: un evento contemporaneo per parlare di audiovisivo

“Milano Film Fest raccoglie l’esperienza ventennale del Milano Film Festival, adattandola ai cambiamenti e alle trasformazioni che hanno investito la città e il pubblico in questi ultimi anni. Dell’esperienza di Milano Film Festival rimangono residui molto importanti, ma che abbiamo in mente è un festival diverso, molto più contemporaneo: un festival dove andremo a parlare sì di cinema, ma anche ad esplorare nuovi linguaggi dell’audiovisivo più in generale, davvero spazieremo dall’immagine proiettata e dalla fotografia alle nuove frontiere della produzione video, audio, ma anche musicale. E naturalmente l’expertise di FeST entra all’interno di questo festival, portando non soltanto le anteprime delle serie tv e gli incontri relativi alle serie, ma anche il Serial Awards, che riprenderemo sotto nuove vesti e farà parte a pieno titolo del grande evento.

Cosa significa per l’attuale creative industry – dagli influncer/creator alle case di produzione – questo evento? In che maniera può strutturarsi e diventare un appuntamento indispensabile nella costellazione del video making in tutte le sue declinazioni?

“Milano è una realtà forte nell’audiovisivo, Roma ha la specificità del cinema, ma l’audiovisivo comprende molto più dei film. Sicuramente la Lombardia, oltre ad avere un grandissimo consumo culturale, come si evince da tutti i dati disponibili, ha tantissima produzione audiovisiva: noi ci vogliamo inserire in questo contesto dove paradossalmente Milano non ha un festival che la celebra. Che la celebra proprio in termini di concorso, tour, ma allargando lo spazio a retrospettive, approfondimenti, rassegne legate anche all’animazione, corti, lunghi, serie tv. Su tutti i livelli, arrivando fino alle sezioni dedicata al B2B del settore, quindi riservata in primo luogo proprio alla industry, agli addetti, ai lavori, perché sappiamo che a Milano vi è molto indotto e possiede un potenziale di networking potenzialmente ancora inespresso. Qui è proprio dove vogliamo agire”.

Quali sono gli obiettivi che si è posta questa prima edizione? E quelli di medio periodo?

Per il futuro sicuramente uno sviluppo diretto di tutte le aree attuali, e speriamo anche di poter vedere i frutti di quello che emergerà da questo scambio di esperienze e da questi incontri. Noi siamo la Fondazione Milano Film Fest, l’ente giuridico che organizza il festival: è una fondazione ‘di partecipazione’, quindi nasce con un intento ben preciso, che è proprio quello di allargarsi, di fare rete e di interpellare, e perché no anche integrare, altri soggetti all’interno degli organi della fondazione. Abbiamo tantissimi meccanismi per poter facilmente integrare oltre ai soci fondatori anche nuovi soggetti che potranno contribuire in diversa maniera allo sviluppo dell’attività”.

Fabrizio Piscopo, Media General Manager MFF:
“Venderemo le sponsorship in esclusiva”

“In terza media, al Gonzaga, feci un corso di educazione al cinema, è sempre stata la mia passione. Poi alla fine del 2023, quando è giunto a termine il contratto con Discovery, dopo tre anni belli e intensi di attività, pensavo proprio di dedicarmi alla più che meritata pensione, quando mi si è presentato Guido Casali, proprietario del Cinemino e socio della Fondazione con una proposta “divertentissima e bellissima, che sembra fatta apporta per te”. Quando mi ha raccontato il progetto mi sono entusiasmato, era appunto una mia vecchia passione che si risvegliava: in più, secondo me, Milano è la città ideale per realizzarlo, per riuscire a fare una cosa molto grande, in tutti i sensi. Invaderemo tutti i parchi cittadini, porteremo oltre 100 film, serie tv, fotografia, un sacco di cose. Ho visto le stime che parlano di più di 3 milioni e mezzo di contatti”.

Ma come si trova a ‘vendere’ un prodotto nuovo in un mercato davvero vasto, che va dai TikTok creator ai registi, dai produttori cinematografici e tv alle case di produzione? Per non parlare delle aziende interessate alla visibilità pura e alla sponsorizzazione dell’evento

“Per il momento siamo ancora nella fase preliminare: sto contattando insieme a due collaboratori, tutti i grandi utenti pubblicitari italiani, i Top 10. Abbiamo contatti con tutti, con Branca, Sant’Anna, San Benedetto, Stellantis, le aziende più grandi. Siamo convinti di coinvolgerle: venderemo la sponsorship in esclusiva, quindi ogni sponsor sarà il solo sponsor dell’alcol, dell’auto, della telefonia, e così. Una decisione presa per evitare affollamenti. La risposta è positiva, ho contattato otto clienti personalmente, miei amici di sempre si potrebbe dire. E ho avuto già quattro risposte positive, dobbiamo solo trattare gli aspetti economici e i contenuti offerti dalla sponsorizzazione”.

A questo proposito, quali sono le opportunità per i brand che decidono di associarsi al Milano Film Fest?

“Riserveremo allo sponsor tantissime attività durante i cinque giorni del festival, e garantiremo una presenza capillare dappertutto, dovunque saremo. Daremo loro la possibilità di creare dei corner di brand all’interno dei vari cinema che apriremo. Abbiamo come headquarter il Piccolo Teatro, quindi lì sarà un po’ il punto di ritrovo comune. Gli sponsor saranno sempre e costantemente coinvolti anche negli incontri B2B, diventeranno parte della ‘famiglia’, il loro logo sarà dovunque, i loro prodotti anche. E quindi cercheremo di fare una grande kermesse: una cosa che vada oltre la presenza sul tabellone. Avremo partnership con tutti i media; la televisione, la stampa, la radio e le affissioni e il DOOH, e naturalmente il web: gli sponsor godranno in prima persona di questa moltiplicazione di visibilità. Contiamo di chiudere la raccolta degli sponsor per la fine di marzo in modo da avere la possibilità ad aprile e maggio di produrre tutto quello che abbiamo in mente”.

Ad oggi com’è la risposta?

“Sinceramente non mi aspettavo questa risposta delle imprese, mi attendevo una vita ben più dura: invece si vede che il mio intuito e la mia fortuna mi hanno guidato ancora una volta”.