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Marca del Distributore: se tutte facessero capo a una medesima azienda, sarebbe la 4° più grande in Italia, dopo Enel, Eni e Stellantis. Convenienza e qualità. Alla comunicazione in genere ci pensa l’insegna

In anteprima rispetto all’apertura della 21esima edizione di Marca by BolognaFiere, che si terrà il 15 e 16 gennaio, sono stati presentati, ieri 13 gennaio a Milano, i dati dell’analisi TEHA per ADM, Associazione Distribuzione Moderna.

Cresce raggiungendo i 26, 6 miliardi il fatturato dell’industry della MDD (marca del distributore), con grande potenziale inespresso nel non food. Come evidenzia l’analisi THEA, una filiera da 3 mio di occupati, relazioni stabili con le aziende partner, in media contratti di 4-5 anni, il tutto esprimendo il senso di una sostenibilità sociale tangibile, cui si affianca l’impegno pro ambiente, misurato nella diminuzione del 30% delle emissioni di CO2 negli ultimi 10 anni. Un credo, come esplicita il presidente ADM Mauro Lusetti, di sostanza, che non abbassa la guardia nonostante a più livelli si registri la messa in discussione del fatidico ‘New Deal Green’, per una grande percentuale di consumatori, infatti, la sostenibilità è discriminante nelle scelte d’acquisto.

I consumatori spenderebbero fino al 20% in piu’ per un prodotto sostenibile

Più di 8 italiani su 10 fanno riferimento oggi alla distribuzione moderna per la propria spesa alimentare: il 65% tra supermercati e ipermercati, mentre il 16% preferisce il discount. Il restante 20% circa di consumatori frequenta mercati rionali (6,2%), si reca direttamente dal produttore (4,8%) o fa i propri acquisti in gastronomia (4,7%). La Distribuzione Moderna genera in Italia 208 miliardi di euro di valore aggiunto, il 10% del PIL tra il valore diretto (oltre 27 miliardi) e la filiera indiretta (181 miliardi). Secondo una recente ricerca THEA tre quarti degli italiani intervistati sarebbero disposti a spendere fino al 20% in più per un prodotto sostenibile.

Sostenibilità economica

Secondo l’analisi TEHA le aziende il cui giro d’affari deriva per oltre l’80% dai prodotti a marchio del distributore, tra 2015 e 2023, hanno avuto un incremento medio annuo di fatturato dell’8,5%, meglio della media dell’industria alimentare (+3,9%). Analogamente chi aumenta l’offerta in MDD (Marca Del Disributore) ha creato più occupati (+5,5% all’anno tra il 2015 e il 2023 per chi ha un’offerta di MDD oltre l’80%) e valore aggiunto (+9,3%).

Sostenibilità sociale

La distribuzione moderna impiega direttamente 447 mila persone e considerando la filiera sostiene oltre 2,9 milioni di posti di lavoro. Secondo i dati TEHA i contratti a tempo indeterminato rappresentano l’89% dei rapporti di lavoro con un’alta incidenza di donne (65%) e under 30 (20%). Negli ultimi anni l’inflazione alimentare ha raggiunto picchi del 13,5% mettendo in sofferenza i bilanci familiari soprattutto delle famiglie a basso reddito. Grazie ai prodotti a Marca del Distributore, però, sono stati generati quasi 20 miliardi (19,8) di euro di risparmi complessivi per le famiglie dal 2020 al 2024, grazie a prezzi rimasti mediamente più bassi rispetto ai prodotti di marca, consentendo un accesso più democratico a stili alimentari sani e sostenibili.

Sostenibilità ambientale

Dal 2013 alla fine del 2022 si è passati da 8,7 kg di CO2 per euro generato dalla distribuzione moderna a 6,2 kg, una diminuzione del 30%. All’aumentare del fatturato le emissioni sono calate, un obiettivo e uno stimolo per tutti gli operatori della filiera.