E’, infatti, una campagna degli anni ’90, a firma dell’all0ra Black Pencil (sigla che faceva capo a LEO BURNETT) per Nestea, Coca-Cola Company, direzione creativa Sergio Rodriguez, regia Alessandro D’Alatri, cdp BRW Filmland.
Se ne è accorto pure il Corriere, che intitola ‘Antò, fa caldo’, lo spot torna più attuale che mai dopo 20 anni’, non potevamo non accorgerci noi.
Tanto da aver raggiunto telefonicamente Sergio Rodriguez per due battute sul tema. Che poi è ormai ricorrente, il bisogno di rilevanza e memorabilità, oltre il tempo del qui e ora. Idee, quindi, capaci di durare entrando nell’immaginario collettivo. E quando ci si riesce, non invecchiano, perché l’essere umano resterà sempre essere umano. Con i suoi pregi, difetti, debolezze, vizi, virtù. Con la voglia di immedesimarsi in storie in cui ci ritroviamo, che fanno piangere, ridere, sorridere, immaginare. Nessuna tecnologia saprà mai essere capace di sostituirsi all’emozione, all’emotività, al desiderio, alla passione, all’amore e pure al tormentone del caldo.
Sergio perché certe campagne durano nel tempo? Perché ‘Antonio it’s hot’ vince pure sulla rivoluzione nei media e tecnologica, vestendo a meraviglia anche le preferenza dei social e creando condivisione nonostante si tratti di un contenuto creato ben 20 anni fa?
“In primo luogo perché è un’idea. Quasi innocente, tale da passare indenne anche le metamorfosi culturali riguardo la tematica dei sessi. Qualunque sia la tua preferenza, infatti, se hai caldo hai caldo, in qualsiasi letto. E’ il potere dimenticato della commedia, che altro non è che razzolare nell’immaginario popolare rilanciando comportamenti, manie, abitudini, in cui tutti possano rispecchiarsi”.
Ma le idee così spaccano subito, insomma, fu facile convincere il cliente, ossia Coca-Cola?
“Guarda, ricordo quasi con dolore il momento della presentazione. Mi trovai solo a presentare un’idea scritta da me, quindi doppiamente fragile, davanti al board internazionale Coca-Cola. Italiani, tedeschi, un americano in collegamento, peraltro mormone, dunque che con certi ‘giochi’ proprio non ‘ci azzeccava’. A quel punto mi misi a mimare la storia. Ma nessuno rideva, se non fortunatamente la manager italiana, la ricordo con grande affetto, che contro l’apparente indifferenza degli altri, difese subito l’idea. Insomma, ebbe il coraggio di metterci la faccia facendola passare. E fu un successo. La campagna ebbe risultati straordinari”.
Qualche nota di colore?
“L’ululato finale. Idea che abbiamo avuto con il grande Alessandro D’Alatri per omaggiare la scena di ‘Ieri Oggi Domani’, film del 1963 del maestro Vittorio De Sica, in cui Mastroianni ulula sul letto a Sofia Loren che davanti a lui sta facendo lo spogliarello”.