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Lorenzo Marini si aggiudica la consultazione e firma la nuova brand identity della GNAM, cui aggiunge una C camaleontica

Un pitch a cui, oltre a Lorenzo Marini, partecipavano sette noti studi di architettura, grafica e design. Il ritorno al nome GNAM, con l’aggiunta di una C camaleontica ha convinto

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna Contemporanea ha scelto una nuova identità visiva, per rilanciare la propria immagine. Lo ha fatto attraverso la valutazione dei progetti di otto noti studi di architettura, grafica e design, che ringrazia per l’impegno profuso e le proposte presentate. La strategia, come dichiarato dalla direttrice Cristina Mazzantini, ha inteso far evolvere il posizionamento storico del museo, percepito e consolidato come GNAM, verso un’immagine più giovane, dinamica e aperta alla comunità artistica internazionale.

Le ragioni del rebranding

La necessità di affrontare un progetto di rebranding e di renaming deriva dalla constatazione che il nome attuale ‘La Galleria Nazionale’, con il relativo logo, dopo otto anni non sembra radicato nell’immaginario collettivo: la stampa, gli studiosi e i cittadini continuano a chiamare il museo GNAM, memori della sua illustre tradizione. Lo confermano le numerose citazioni televisive e giornalistiche delle ultime settimane.

Una questione di identità

Il nome ‘La Galleria Nazionale’, inoltre, confonde la GNAM con le altre gallerie nazionali che brillano nella costellazione MIC. Occorreva dunque ridisegnare l’identità visiva del museo per raggiungere un maggiore numero di comunità, da quella artistica a quelle del design e dell’architettura, per recuperare la memoria del passato e intessere un dialogo con le nuove generazioni.

Lorenzo Marini ritorna a GNAM, con l’aggiunta della C

Esaminate le tante proposte pervenute, la scelta del gruppo di lavoro nominato a supporto della Direzione si è orientata verso il ritorno all’acronimo GNAM, come segno identificativo del museo e della sua collezione. Scegliendo il progetto creativo di Lorenzo Marini, LORENZO MARINI GROUP, che ha aggiunto a GNAM la lettera C di contemporaneo, la Galleria ha voluto affermare una nuova dimensione, capace di sostenere tutti i suoi valori in una comunicazione integrata. Occorre ricordare, infatti, che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna è stata istituita nel 1883 per essere un museo del presente e che – fedele a questo assunto – nel 1939 ha modificato la propria denominazione in Galleria Nazionale d’Arte Moderna  – Arte Contemporanea.

La C pittorica e dinamica

In questa prospettiva, Lorenzo Marini ha creato il logotipo con un carattere tipografico che esprime i due valori portanti della GNAM: l’autorevolezza e la contemporaneità. Va rilevato che la lettera ‘C’, diversamente dalle altre, è realizzata pittoricamente. Il nuovo naming G/N/A/M/C è rappresentato dal brand storico GNAM, che testimonia la tradizione, realizzato con un carattere tipografico basico, a cui si aggiunge una C rossa, artistica, diversa, che permette al nuovo logotipo di attualizzare con originalità l’identità del museo. La “C” rende di per sé il logo dinamico, flessibile e inclusivo.

Commenta Lorenzo Marini:

“Un logotipo contemporaneo oggi non può vivere solamente in una dimensione statica, cartacea e bidimensionale. Secondo le nuove evoluzioni della comunicazione digitale internazionale, si deve animare, modificare in base alle necessità e diventare un elemento variabile nella cornice istituzionale della GNAM. Ecco dunque il punto di arrivo: ‘il logo camaleontico’ in cui la ‘C’ artistica può cambiare continuamente la propria immagine, diventando uno strumento tattico da declinare con un segno grafico specifico in ogni occasione. Immaginiamo la ‘C’ dipinta da Van Gogh o da De Chirico, da Boccioni o da Warhol, per valorizzare i tanti capolavori della collezione del museo”.

Cristina Mazzantini, direttrice Galleria Nazionale d’Arte Moderna Contemporanea:

“Il dinamismo diventa la dimensione espressiva identificante la nuova GNAM, che punta a stringere una relazione creativa personalizzata con visitatori”.