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La nuova Domus di Nicola Di Battista

‘La città dell’uomo’ è il sottotitolo – e chiave di lettura – scelto per la nuova Domus da Nicola Di Battista, che, con il numero in edicola da ieri succede a Joseph Grima alla direzione della rivista internazionale di architettura.

Già assistente alla direzione di Mario Bellini dal 1990 al 1991, e vicedirettore con Vittorio Magnago Lampugnani fino al 1996, quello di Di Battista è un ritorno a casa. Di Battista riprende il concetto del ritorno all’uomo, che significa inserirsi nel suo ambiente, innestarsi nelle sue tradizioni, valorizzare la collettività, rispondere alle sue esigenze e soprattutto ripartire dai suoi valori.

Passione per la professione ed etica, insieme con la sensibilità per l’ambiente, la solidità dei progetti e la continuità nella ricerca, con un’attenzione particolare alle applicazioni tecnologiche e produttive che massimizzano la risposta del progetto alle esigenze dell’uomo, sono i valori di riferimento della rivista, che si propone di crescere e di raccogliere attorno a sé eredità collettive feconde.

A questo proposito, Di Battista ha chiamato al suo fianco un Collegio dei Maestri formato da protagonisti dell’architettura contemporanea: David Chipperfield, Kenneth Frampton, Hans Kollhoff, Werner Oechslin e Eduardo Souto de Moura.

La nuova Domus, infatti, pur conservando la propria natura di rivista specializzata che intende affiancare il lavoro degli architetti e dei progettisti, per i suoi stessi interessi si annuncia anche come un laboratorio per connettere i saperi. Per realizzare tutto questo, la rivista fonda un Centro Studi Domus, formato da un pool di giovani professionisti, con l’obiettivo di portare uno sguardo nuovo sull’architettura contemporanea e di tornare all’interno del dibattito negli studi, nelle università e nel territorio.

Per la nuova Domus è previsto in edicola un cut price di lancio:
i numeri di settembre e ottobre 2013 sono proposti a 5 euro al posto del prezzo di copertina di10 euro.
E con Domus settembre, in omaggio l’allegato Green: cento pagine con progetti sostenibili.