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Iscrivete i vostri lavori a L’Italia che Comunica. Abbiamo bisogno di un premio by UNA che rappresenti l’industry, allargandone però la portata oltre i suoi confini. Non a caso il focus sarà sull’impatto. E l’anno prossimo si va in tv

Partiamo dalla dead line: domenica 13 ottobre, termine ultimo per iscrivere i propri lavori, dunque, chi ancora non lo avesse fatto, si affretti. Perché ne siamo conviti, l’industry ha bisogno di un premio così. Intanto perché è by UNA e poi per l’intento che nel tempo consolida la volontà di far parlare di comunicazione oltre i confini dell’industry in senso stretto, in quanto tassello di una creatività italiana forte di talenti, ma anche motore di business e pure rilevante sotto il profilo culturale, innescando impatto sulla società.

Fabrizia Marchi, focus sull’impatto

Abbiamo nominato la parola ‘magica’, impatto. E’ su di lei, infatti, che quest’anno il premio ha indirizzato il focus. Impatto creativo, di business e pure sociale. Non a caso, questa 13esima edizione è una sorta di trampolino di lancio. Presidente di Giuria, nonché membro del comitato organizzativo, Fabrizia Marchi  :”abbiamo lavorato molto per evolvere il premio e il suo posizionamento, per far emergere ancora di più la sua unicità e il suo valore. L’Italia che Comunica è un premio importante, che ha un compito importante, mettere al centro il patrimonio di idee, creatività e talento che abbiamo in Italia, un bene preziosissimo che con L’Italia che comunica vogliamo celebrare proprio dando spazio a tutte le sue possibili forme e espressioni. Per farlo questo anno abbiamo voluto dare una connotazione molto definita al premio, inserendo come principale criterio di valutazione l’impatto. Impatto è una parola forte, che può significare molte cose. Per noi significherà la capacità dei progetti e dei lavori iscritti di fare la differenza, di avere un impatto sulle persone, di cambiare un comportamento, di essere in grado di dare nuove prospettive, di lasciare una traccia duratura”.

Quindi, Fabrizia, su che parametri saranno valutati quest’anno i lavori?

“I lavori verranno valutati su due parametri: l’impatto creativo (nuovi linguaggi, nuove idee, nuove visioni) e l’impatto sul business (numeri, efficacia, la capacità di entrare nella mente delle persone là fuori, di spostare il business) a questi due se ne aggiunge uno: l’impatto sociale (quanto un progetto possa avere un impatto positivo sulla nostra società). Come comunicatori abbiamo un grande strumento nelle nostre mani e una grande responsabilità e con questo premio non solo lo vogliamo ricordare, ma lo vogliamo sottolineare e riportarlo la centro del dibattito”.

L’Italia che Comunica chiude l’anno, anche questa scelta ha un suo senso?

“Si, anche la temporalità rende questo premio unico: L’Italia che Comunica chiude la stagione dei premi, tira le somme dell’anno e apre le porte di quello che verrà. L’Italia Che Comunica non è ‘un altro premio’ ma è un appuntamento necessario per dare valore alla nostra Industry e portare all’attenzione il prodotto della migliore creatività italiana”.

Non ci resta che rinnovare l’invito a iscrivere i propri lavori, giusto?

“Ci aspettiamo che ci sia davvero un’adesione importante e diffusa per premiare il talento italiano e vorremo che tutto il nostro comparto contribuisca. Come Presidente sono onorata di poter lavorare con una giuria di altissimo livello che darà un contributo fondamentale nell’andare a scovare e premiare il miglior lavoro a maggior impatto. Questa 13esima edizione è un punto di snodo, prepara il terreno per le grandi novità del prossimo anno -compimento di una visione avuta anni fa dall’ideatore del Premio Salvo Ferrara. Un ringraziamento speciale va UNA, a Davide Arduini e Stefano Del Frate per averci dato lo spazio e la fiducia, per credere nel progetto e per averci sostenuto ad ogni passo”.

L’ideatore Salvo Ferrara

Siete stati nominati, Salvo Ferrara e Davide Arduini. Salvo, partiamo da te, che questo premio l’hai ideato.

Dall’inizio a oggi ne è corsa di acqua sotto i ponti, anzi si sono trasformati pure i ponti da quanto il nostro mondo è cambiato, ti aspettavi che nel 2025 sarebbe finito in tv?

“Il premio in tutti questi anni ha conosciuto un significativo sviluppo grazie alla nostra associazione UNA e alla collaborazione dei vari presidenti di giuria che si sono susseguiti negli anni come Davide Arduini, Marianna Ghirlanda, Davide Boscacci, Simona Maggini, Ludovica Federighi e per questa edizione Fabrizia Marchi, che con il loro supporto e quello dei vari comitati organizzatori, hanno valorizzato tutte le attività del premio. L’idea di creare una sezione speciale volta a premiare personaggi della musica, del cinema, dello sport e della cultura perché si sono distinti non per la loro professione ma per le loro capacità comunicative indirette mostrate attraverso un’azione, un gesto o una scelta che rappresentano il valore dell’italianità, ha reso la cerimonia un vero e proprio evento di gala. Questo ci ha permesso di ragionare in forma più ampia e di valore quindi, il passo di poter vedere il nostro premio in tv è stato automatico. Il premio, infatti, si inserisce in un contesto in cui la televisione italiana ha visto mancare da diversi anni: un riconoscimento alla comunicazione e all’entertainment, per questo L’Italia che Comunica ha catturato l’interesse di un canale del gruppo Warner Bros che si è mostrato disponibile ad ospitare l’evento nel dicembre 2025”.

Il valore de L’Italia che Comunica per UNA

Davide Arduini, presidente UNA, non ha dubbi, per l’associazione è fondamentale avere un riconoscimento come questo: “permette di mettere al centro il patrimonio di idee, creatività e talento che caratterizza il nostro Paese, celebrandolo attraverso una prospettiva innovativa e attenta all’impatto che i progetti di comunicazione riescono a generare. Essendo un premio proprietario, ideato da UNA, rappresenta non solo la creatività, ma anche l’identità e i valori della nostra associazione. La sua rilevanza è cresciuta anno dopo anno e oggi è un appuntamento irrinunciabile per chi desidera rappresentare il meglio della comunicazione italiana”.

Che obiettivi vi siete dati?

“L’evoluzione del format è essenziale per mantenerci all’avanguardia e in linea con le trasformazioni del nostro settore. L’obiettivo principale è quello di rendere il premio sempre più rilevante e moderno, rispecchiando il dinamismo della comunicazione italiana e le eccellenze che essa esprime. Vogliamo un format capace di catturare l’attenzione dei professionisti del settore, dei brand e del pubblico, offrendo una piattaforma che non solo celebri le idee, la creatività e il talento made in Italy, ma che sappia anche evolversi per rispondere alle esigenze contemporanee. Rendere il nostro premio accattivante vuol dire anche creare un’esperienza che rispecchi l’eccellenza del nostro mercato, proponendo una visione moderna e inclusiva della comunicazione, in grado di anticipare le tendenze e di rappresentare al meglio l’evoluzione del nostro Paese”.