I dati raccolti in 25 anni da Interbrand illustrano le conseguenze economiche dell’aver privilegiato il performance marketing agli investimenti a lungo termine nel brand.
Ferrari (n. 62) e YouTube (n. 24) hanno registrato il maggiore incremento del valore
del brand nella classifica Best Global Brands di quest’anno. Apple si conferma sul primo gradino del podio. Nvidia (n. 36), Pandora (n. 91), Range Rover (n. 96) e Jordan (n. 99) sono le new entry
di quest’anno, mentre Uber (n. 78) e LG (n. 97) rientrano in classifica. L’Italia è rappresentata da Gucci (#41), Ferrari (#62) e Prada (#83). Ferrari e Prada sono tra i brand a maggior crescita, rispettivamente con +21% e +14%.
Interbrand 2024 Top 100 Poster
La global brand consultancy Interbrand presenta oggi l’annuale classifica Best Global Brands.
Fin dal 2000, lo studio longitudinale monitora e registra il valore dei principali brand a
livello globale. Un quarto di secolo di analisi rivela che, se da un lato le tattiche di performance
marketing possono portare proventi finanziari a breve termine, la mancanza di investimenti in una
strategia di brand nel lungo periodo non ha permesso ai brand dello studio di realizzare valore per
almeno USD 3.5T. Nell’ultimo anno, questo si è tradotto in USD 200B di mancati ricavi.
Il valore complessivo dei 100 brand globali parte della classifica è aumentato di 3,4 volte dalla prima
edizione di Best Global Brands (da USD 988B a USD 3.4T).
“Se questi brand fossero stati gestiti come asset strategici per la crescita, il valore complessivo dei
brand in questa classifica avrebbe p o t u t o raggiungere USD 6.9T. La crescita che osserviamo
nasconde un’incredibile opportunità mancata”, commenta Gonzalo Brujó, Global Ceo Interbrand.
Apple si conferma al primo posto
Apple è il brand in testa alla classifica, anche se il suo valore ha registrato una diminuzione per la
prima volta in oltre due decenni (-3%). “Al contrario di altri che si sono tuffati a capofitto nell’intelligenza artificiale, Apple ha intrapreso un percorso più consapevole, in modo da garantire che le proprie versioni di intelligenza artificiale corrispondessero ai valori aziendali”, spiega Greg Silverman, Global Director of Brand Economics di Interbrand, commentando la situazione di Apple. “Questa scelta ha anteposto la fiducia a lungo termine ai ricavi a breve termine. Questa mossa ha quindi portato a una crescita delle azioni del 20% da inizio anno e prevediamo che il valore di questo brand aumenti nella classifica del 2025”.
I brand dell’automotive dominano il 2024
14 dei primi 100 brand del 2024 appartengono all’automotive, il settore più rappresentato nella
classifica, e tre di questi – Toyota (n. 6), Mercedes-Benz (n. 8) e BMW (n. 10) – sono nella top 10. Kia
(n. 86) Hyundai (n. 30) e Toyota (n. 6) hanno ottenuto una crescita a doppia cifra. Tuttavia, non tutti i brand del comparto possono vantare questo successo: Tesla (n. 12) ha fatto registrare una delle
riduzioni di valore più consistenti di quest’anno (-9%).
Il lusso di fascia alta dimostra resilienza grazie all’innovazione
Il valore dei brand del lusso ha proseguito nella sua parabola ascendente (+7% rispetto al +6,5% dello
scorso anno), estendendo la propria rilevanza grazie alla creazione di nuove consumer experience e
all’ampliamento dei touchpoint digitali, dimostrando una potente creatività strettamente ancorata al
fattore umano. Ferrari (n. 62) ha conquistato quest’anno il titolo di “Top rising brand”, con un incremento del valore del 21%. Louis Vuitton ha scalato tre posizioni (dal n. 14 al n. 11), mentre Hermès (n. 22) e Prada (n. 83) hanno fatto registrare due dei maggiori rialzi di quest’anno, con un valore del brand in crescita rispettivamente del 15% e del 14%.
Le new entry del 2024
Nvidia (n. 36), Pandora (n. 91), Range Rover (n. 96) e Jordan (n. 99) sono i nuovi ingressi di quest’anno. Di particolare interesse è l’entrata di Jordan, il primo personality brand a conquistare un posto nella Best Global Brands. Uber (n. 78) e LG (n. 97) invece entrano nuovamente in classifica.
Come è cambiato il marketing in 25 anni?
Negli ultimi 25 anni, Interbrand ha osservato un significativo cambiamento nel modo in cui le aziende
affrontano la crescita. La C-Suite sta dando priorità a investimenti più contenuti ma con ritorni nel
breve periodo. Le strategie che coniugano investimenti nel brand a lungo termine con investimenti di
breve periodo che portano benefici a livello di topline sono le più efficaci, ma sono ancora rare.
“Gli strumenti di performance, le capacità e i sistemi si sono evoluti nell’ultimo quarto di secolo. Man
mano che questi strumenti cambiano, lo stesso avviene per le pressioni e le aspettative riposte nei
confronti dei leader di brand e marketing. Oggi ci si aspetta che i CMO e i loro team ottengano maggiori
ritorni in termini di ricavi, in tempi molto più brevi, a fronte di un minor investimento complessivo”, aggiunge Brujó.
Le performance dei brand italiani
Oltre a Ferrari, anche Gucci (n. 41) Prada (n. 83) si riconfermano nella Best Global Brands. Gucci risente del periodo di transizione, registrando un calo del valore del brand. Prada invece si conferma in una fase ascendente con una crescita del 14% (la seconda crescita più alta tra i brand del lusso), dovuta
a risultati finanziari superiori alla media e alla sua capacità di costruire relazioni a lungo termine con le
sue audience di riferimento. “Le performance dei brand italiani sono un’ulteriore dimostrazione che i brand con i migliori tassi di crescita sono quelli che sono in grado di evolvere e fare evolvere le relazioni con i consumatori”, conclude Lidi Grimaldi, Ceo della sede italiana di Interbrand. “Sono in grado di leggere e anticipare le aspettative dei consumatori e di creare relazioni rilevanti trascendendo il settore di appartenenza e ampliando la loro presenza”.