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Inside Out 2: arriva in Italia il 19 giugno il film che ha incassato 155 milioni di dollari in Usa. Si parla di ansia, salute mentale, consapevolezza di sé. Tra le voci, Pilar Fogliati e Deva Cassel, la figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel

di Maurizio Ermisino

“Come fermare l’ansia? Non lo so. Forse è quelle che succede con la crescita. Forse crescendo si affievolisce la Gioia”. A dire queste parole è Gioia, l’emozione più importante, quella che guidava le azioni della piccola Riley in Inside Out, uno dei migliori film della Pixar: un film d’animazione che, come pochi altri, ha saputo spiegare ai bambini – e anche a noi grandi – le nostre emozioni e come ci governano.

Era un mondo così bello che è stato obbligatorio ritornarci. E allora ecco finalmente Inside Out 2, il film di Kelsey Mann che è stato presentato oggi a Roma, al cinema The Space Moderno, e che esce nelle nostre sale mercoledì 19 giugno.

È attesissimo non solo da chi ha amato il primo film, ma da tutto il mondo del cinema. In America, infatti è stato un grande successo, che ha risollevato le sorti di un box office che finora aveva deluso: parliamo di 155 milioni incassati nel primo weekend in 4.440 sale, con una media per sala di 34.909 dollari.

Inside Out 2 è il miglior debutto dell’anno. Ed è il primo film dopo Barbie a segnare un debutto sopra i 100 milioni di dollari. Ritornare nel mondo interiore di Riley, insomma è stato doveroso.

“È stato Pete Docter, il regista del primo film, che è andato da Kelsey Mann quattro anni fa e gli ha detto di pensare ad alcune idee per fare un sequel” ha spiegato il produttore Mark Nielsen. “È stato un processo di quattro anni, a cui abbiamo lavorato cercando di raccontare una storia che valesse la pena di essere raccontata”. “Pete Docter voleva rivedere questo mondo” ha rivelato il regista Kelsey Mann. “Inizialmente aveva pensato a un solo film, per poi passare ad altro. Le persone, però, continuavano a parlargli di questo film: aveva trovato un’eco tra la gente. Valeva la pena di tornare in questo mondo”.

Inside Out 2 è un film allo stesso tempo semplice – guidato da personaggi iconici e ben caratterizzati e colori forti e riconoscibili – eppure anche molto complesso. Si parla di ansia, di salute mentale, di consapevolezza di sé. È l’occasione di veicolare dei messaggi così importanti a un pubblico trasversale, perché questo tipo di film viene visto da adulti e bambini.  “È una grande opportunità” riflette il regista. “Il primo film ha fatto moltissimo per il mondo dei bambini. Ha consentito loro di capire le emozioni. Sono stato entusiasta di prendere tutto questo ed espanderlo con delle nuove emozioni. Ogni volta che facciamo vedere questo film ai bambini dimostrano di capirlo. Meglio degli adulti, forse”.

Ma che cosa accade in Inside Out 2?

Riley, la protagonista del primo film, è ormai una tredicenne. I suoi interessi cambiano, l’amicizia diventa sempre più importante e le passioni prendono piede. A Riley viene proposto un campo estivo presso un’importante squadra di hockey, che seguirà con le sue amiche, con il sogno di entrare in squadra. Tutto questo comporta anche nuove amiche, nuove pressioni, nuove sfide.

Nel centro di controllo che è dentro di lei la pubertà risuona come un allarme, un enorme faro rosso sul display di controllo. E la squadra di demolizione arriva per far cambiare tutto e lasciare spazio ai nuovi. Sì, arrivano le nuove emozioni: Ansia (che ha la voce di Pilar Fogliati) è arancione, è iperattiva, tende a prendere il comando. Ha questa capacità di vedere il futuro che la fa essere quello che è. Noia (doppiata da Deva Cassel) parla con accento francese, è snob, indolente, vive stravaccata su un divano e non si muove neanche verso la console, ma usa un app dal suo telefono. E poi ci sono Imbarazzo, un ragazzone che parla poco e rifugge il contatto fisico, e Invidia, che è verde, piccolina, con occhi grandi per guardare gli altri. La dialettica, sin dall’inizio, è quella tra Gioia e Ansia. Fino a che non accade un golpe e le nuove emozioni prendono il sopravvento sulle vecchie.

Il messaggio di Inside Out 2 è importante

Si parla infatti di ansia a 13 anni. “Da bambini avevamo in mente l’angioletto e il diavoletto sulle nostre spalle” ricorda Pilar Fogliati, che dà la voce ad Ansia. “Ora sappiamo che ci sono tutte queste emozioni. “Oggi c’è molta più curiosità di conoscersi. E spero di aver reso l’ansia in maniera intelligente. Il mio lavoro è quello di preoccuparmi dei problemi che non si vedono. L’ansia è questo: troppo amore. Ha anche un che di positivo e il messaggio del film è questo: ogni emozione la devi abbracciare”.

Deva Cassel, la figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, è Ennui, cioè Noia. “Io sono cresciuta con una madre che diceva che è molto importante annoiarsi: è qualcosa che ti dà il tempo di riflettere” ci racconta. “Tutti ci annoiamo, io mi annoio spesso. Da giovane non capivo a cosa potesse servire. Crescendo ho capito che è importantissimo fermarsi e pulirsi le idee”.

Anche Invidia è un’emozione sorprendente, da non dare per scontata. “Nell’immaginario collettivo è vista in un’accezione negativa” spiega Marta Filippi, che le presta la voce. “Non è un personaggio cattivo: è piena di ammirazione. L’hanno disegnata più piccola perché potesse comunicare il fatto che guarda tutti dal basso verso l’alto”.

Sara Ciocca è la voce Riley, la protagonista del film, colei dove si muovono tutte le emozioni. “Sto attraversano lo stesso periodo di crescita di Riley” spiega l’attrice. “È un periodo in cui non si capisce niente. C’è una strana vivacità che non si riesce a controllare. Non riesci a capire chi sta pilotando la tua mente, i tuoi stati d’animo. Per questo si viene trasportati in questa giostra di pensieri che ti porta all’imbarazzo”. Ed eccolo, Federico Cesari (il protagonista di Tutto chiede salvezza), la voce di Imbarazzo. “Il nostro lavoro è fondato su frequentissimi momenti di imbarazzo” spiega. “È quello che mette in scena la tua vera essenza, ti riporta al tuo essere bambino. Quando mi approccio a un personaggio c’è sempre quel momento di imbarazzo iniziale. Questo ti permette di riconoscere che hai fatto questo grande salto”.

Inside Out 2 è un film fantastico, pieno di idee

È ricco di trovate dietro ad ogni angolo in cui svolta la storia. E vive di un montaggio frenetico, mozzafiato, e tanti colori accesi e funzionali alla storia. È pieno di voli pindarici, di voli vertiginosi, e di personaggi riusciti. E il tutto è legato, carico di senso, tutto contribuisce a creare un racconto coinvolgente che dà un messaggio molto forte. Inside Out 2 ci dice che l’ansia da prestazione e la pressione sono parte di noi, e lo sono già all’età di 13 anni o forse anche prima. Ci fa capire che una consapevolezza di sé non si può costruire in poco, che non si può, di colpo, in balia di qualche emozione, diventare ciò che non siamo mai stati e che forse non saremo mai. Ci dice che abbiamo bisogno di tutte le emozioni per andare avanti e non ne basta una sola per governare le nostre azioni. Ma che in qualche modo si può ritrovare la gioia di quando eravamo bambini.

Al centro del film c’è uno sport: l’hockey

Ci sono le sfide che comporta, e il contrasto tra le aspirazioni e i sentimenti di amicizia. È originale che, con l’arrivo della pubertà, al centro non ci sia la solita storia d’amore.  “Nella prima versione del film non c’era l’hockey” ci svela il produttore Mark Nielesn. “Ma poi ci siamo detti: cos’è che rende speciale Riley?”. “Avevamo pensato a una cotta” rivela il regista Kelsey Mann. “Ho pensato a cosa provavo alla mia età: ci sono tanti film sugli adolescenti e le loro cotte, ma volevo qualcosa in cui potermi identificare. A 13 anni odiavo l’attenzione: non mi sentivo all’altezza. Perché Riley non si innamora? Si innamora della persona più importante, se stessa. Il film parla di questo”.

Deva Cassel ha due genitori importanti e ha intrapreso la stessa carriera

Viene naturale allora chiedere alla figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel se anche lei viva questo dualismo tra chi è e chi gli altri vogliono che sia. “Sono cresciuta in una famiglia dove le persone hanno avuto tante aspettative” risponde l’attrice. “Ma ho la fortuna di avere due genitori che mi hanno insegnato che l’importante è essere sinceri con se stessi. Mia madre mi ha sempre detto: se ti va di fare questa cosa falla. Non ho avuto aspettative precise su quello che volevo diventare. È il percorso della vita. Provo ad essere vera con me stessa, rispettare i miei desideri e i miei bisogni”.