Oggi, 21 novembre, negli spazi della Fondazione Catella, a Milano, il Gruppo Fileni ha dato vita a un confronto tra il mondo del retail e le nuove generazioni, dal titolo Il Mondo che vorrei – Scegliere la sostenibilità e l’economia circolare.
I temi centrali dell’incontro sono stati l’economia circolare e la sostenibilità nella food industry e come questi siano affrontati nell’ambito della filiera produttiva, comprendendo anche l’offerta del sistema del retail, della ristorazione collettiva e dell’industria alimentare nell’ottica di scelte sempre più consapevoli dei consumatori. Per rispondere a questa domanda, il Gruppo Fileni ha raccontato la sostenibilità e la circolarità della propria filiera produttiva, promuovendo un confronto tra i responsabili della grande distribuzione organizzata e gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
L’evento, moderato da Cristina Lazzati, Direttore di Mark Up, è stato introdotto da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food con un intervento dedicato all’economia circolare in relazione alla sostenibilità delle coltivazioni e delle produzioni agroalimentari: “Tutti parlano di sostenibilità, ma è importante distinguere, perché la vera essenza della sostenibilità è la durata nel tempo. Ora essere green è di moda, sotto la spinta delle richieste dei consumatori, ma questo è green washing. Guardando Fileni, abbiamo invece un vero esempio di azienda virtuosa; infatti il suo processo di trasformazione sostenibile e circolare è iniziato in tempi non sospetti e assume quindi la funzione di esempio in questo senso”.
Massimo Fileni, Membro del Consiglio di Amministrazione Fileni, ha illustrato come l’azienda marchigiana leader in Italia nell’allevamento e produzione del pollo biologico, abbia deciso da tempo di puntare sulla sostenibilità, perseguendo la qualità del prodotto come assunzione di responsabilità verso il consumatore e valorizzando tutte le risorse ambientali utilizzate nel ciclo produttivo in un’ottica di economia circolare. ‘E’ naturale, è buono!’, per Fileni non è solo uno slogan pubblicitario”, sostiene, Massimo Fileni. “La sostenibilità, per noi di Fileni è un requisito dal quale non si può più prescindere: è l’unica scelta possibile perché ce lo chiedono i consumatori che sono sempre più attenti a 360 gradi alla qualità e al comportamento etico delle aziende”.
Roberta Fileni, Direttore Marketing di Fileni, presentando il primo ‘taccuino’ edito da Fileni, ‘Il Pollo Circolare e il Mondo che Vorrei’, ha proseguito parlando del lavoro svolto dai ragazzi della Fondazione Fileni che hanno raccontato attraverso la scrittura creativa di alcuni ‘post.it’ il desiderio di vivere in un Pianeta che rispetti la biodiversità, l’ambiente, la sostenibilità, il desiderio di essere migliori in un mondo migliore. “Proprio perché l’economia circolare e la sostenibilità ambientale non sono un’ipotesi di futuro possibile, ma sono l’unica ipotesi di futuro possibile. E questi ragazzi lo sanno e lo raccontano molto bene. L’impegno di Fileni per l’ambiente, la sostenibilità e l’economia circolare è dedicato a loro”.
Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence di Nomisma, proseguendo il discorso sui giovani ha sottolineato quanto le nuove generazioni, confrontate con i loro genitori, siano maggiormente attente ai temi legati alla sostenibilità e più orientate ad un consumo responsabile: “La Generazione Zeta è una componente fondamentale: innanzitutto perché determina il 15% sui consumi del nostro paese e soprattutto perché propone un mind set nuovo di valori dove l’attenzione alla sostenibilità è cruciale”.
L’evento è poi proseguito con una tavola rotonda moderata da Paolo Marcesini – Direttore di Italia Circolare, il portale dedicato al made in Italy dell’economia circolare – durante la quale alcuni manager del mondo del retail, tra i quali Eleonora Graffione, Presidente di Coralis, Marco Marini, Direttore Generale Operations di Fileni, Giovanni Panzeri, Direttore MDD di Carrefour Italia, Renata Pascarelli, Direttore Qualità di Coop, Giorgio Santambrogio, Presidente di ADM (Associazione Distribuzione Moderna), Antonio Vaccari, HSE Esselunga, si sono confrontati con alcuni studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Al centro del confronto i temi legati allo spreco alimentare, la scelta di packaging di prodotto realmente sostenibili, l’equilibrio tra costo e convenienza del biologico, in che modo il retail e la ristorazione collettiva possono essere driver di educazione alla sostenibilità per i consumatori e quando invece sono essi a dettarne tempi e temi. In particolare, è emerso l’atteggiamento molto positivo dei giovani nei confronti del biologico che supera anche i problemi legati a un prezzo maggiore e posizionamento dei prodotti a scaffale che non sempre premiano la qualità sostenibile dell’offerta. Si è discusso inoltre sul ruolo della Distribuzione Moderna nell’educazione del consumatore e nella valorizzazione dei prodotti biologici e sostenibili e degli importanti investimenti delle Aziende produttrici lungo tutta la filiera.
A garanzia di tutti questi aspetti, è stata inoltre sottolineata l’importanza di una corretta formazione di tutti i dipendenti, stakeholder e fornitori del retail e l’aggiornamento delle competenze negli ambiti di sostenibilità e di economica circolare.