Intervista a Paolo D’Ammassa, Ceo CONNEXIA.
Il vostro 2018 sarà ricordato per …?
“Una crescita importante, a conferma della visione, del posizionamento di Data Driven Creativity e del nuovo modello di agenzia. Per la nascita della Media House, la casa di produzione interna a Connexia, e per il lancio della Divisione Corporate”.
Quale o quali i lavori più significativi e perché?
“La campagna di Hiring di Decathlon, a dimostrazione che si possono realizzare produzioni di altissimo livello in tempi brevi, con budget umani e un dna digitale. Il progetto di Digital Transformation di Naos, perché conferma che l’innovazione è un elemento chiave dell’agenzia, che si propone come un vero creative transformation partner, in un territorio sino ad oggi presidiato dalle società di consulenza. I progetti per Deborah Group, dove il cliente ha deciso di affidarci tutte le attività di comunicazione, dalla strategia, alle campagne Atl, al digital, Pr e Digital Pr, e dove il risultato è una grande ottimizzazione delle risorse a disposizione, un notevole incremento dell’efficienza, una coerenza e una efficacia che non si sarebbe mai potuta raggiungere con 3 o 4 partner diversi. Yamaha Motor Europe, a conferma della capacità di gestire progetti internazionali”.
Cosa prevedi sarà l’elemento caratterizzante della comunicazione 2019 e come vi siete preparati a questo challenge?
“Nel 2019 immaginiamo una integrazione ancora maggiore tra dati, creatività e tecnologia, dove la componente di innovazione sarà uno dei fattori chiave di successo. Sarà il primo anno in Italia dove gli investimenti digital supereranno quelli della tv e dove, quindi, vedremo per la prima volta la tv come declinazione (o come trigger) del digitale. E’ da tre anni che lavoriamo in questa direzione, in termini di posizionamento e di organizzazione. Siamo pronti ad affiancare nuovi clienti e ad accompagnarli in questo processo di trasformazione creativa e digitale”.