“Anche la pubblicità contemporanea sta facendo dei passi avanti verso il ribilanciamento dell’immagine della donna rispetto all’uomo nella società odierna”, commenta in una nota Marianna Ghirlanda, presidentessa IAA -International Advertising Association in Italia e Ad BBDO in Italia. “Con una narrazione che si è evoluta da una figura femminile fortemente stereotipata nei decenni scorsi, ad un ribaltamento della rappresentazione della stessa fino anche a recenti spot a firma di famosissimi marchi nei quali l’uomo appare persino un accessorio della donna”.
Non bisogna stupirsi di ciò laddove è evidente come la pubblicità e le arti della comunicazione siano decisamente in grado di incidere e cambiare i comportamenti della società e dei singoli consumatori, in un tempo peraltro brevissimo (nella moda si parla di pochi mesi). “E proprio per questo – prosegue – che l’industria della comunicazione potrebbe avere un ruolo decisivo in questo processo, imprimendo ad esso la velocità necessaria a annullare l’attuale divario. Allo scopo sarebbe bello e utile se il settore della pubblicità non si muovesse, sotto l’input del cliente più o meno sensibile sul tema, in ordine sparso, e su questo stiamo lavorando da tanti anni come associazione a livello mondiale, ma soprattutto è ora determinante un allineamento sul tema con Governo, Ministeri, Istituzioni, Associazioni imprenditoriali e industriali per un tavolo comune, che porti velocemente a delle linee guida che divengano subito una bussola per percorrere rapidamente ancora le ultime miglia. Indicazioni, su base volontaria, che siano però chiare, nette, concrete e fattibili. Magari che contemplino anche un ‘premialita’ sotto forma di bonus fiscale per quelle aziende e campagne che correranno con noi in quella direzione. E, se il Governo decidesse di contemplare la nostra proposta in materia, noi come associazione siamo disponibili da subito”.