Luca Bacci, con la sua THE PRODUCER INTERNATIONAL ha iniziato a supportare le aziende nelle gare creative un po’ di anni fa. Certo, prima era più facile, meno realtà nel mercato e metodologie più semplici. Oggi, il proliferare di strutture (piccoli gruppi creativi, boutique, grandi agenzie, grandi gruppi) e la loro poliedricità rende più arduo il compito, tanto che le aziende vorrebbero sempre più scegliere le persone, poi le strutture. Insomma, tutto si complica ma sappiate che a fare la differenza sono sempre le persone.
C’è poi la questione dei brief, si spacca il capello in quattro e la richiesta diventa così precisa che le agenzie non hanno spazio per la creatività e si finisce per raccogliere risposte tutte uguali. Infatti, le aziende hanno bisogno di conoscenza del mercato, di qualcuno che trasferisca loro know how: quali sono le strutture esistenti, chi sono le persone, come si muovono, di chi potresti avere bisogno? Gli incontri conoscitivi sono fondamentali. Come già detto la chemistry è al primo posto nelle motivazioni di scelta, poi remunerazione e struttura. Ma fare ricerca, in Italia e all’estero, richiede tempo e risorse.
Il rimborso spese? Non averlo sarebbe teoricamente fuori discussione. Alle agenzie le gare costano, oltre al fatto del rispetto che si traduce in rilevanza dell’interlocutore. Ma purtroppo si predica bene e razzola male e basta che un’agenzia accetti di partecipare comunque che tutto quello che si era detto e deciso, anche grazie alle associazioni, svanisce.