Youmark

Fresco di stampa ‘Chi mi ama mi voti. Storie riflessioni e dialoghi su marketing e politica’. Nell’attuale contesto comunicativo contano più ‘15 minuti di celebrità’ che capitalizzare nel lungo. E se taluni brand illuminati stanno facendo marcia indietro, possiamo sperare lo farà pure la politica?

Domenico Petrolo e Lorenzo Incantalupo
Domenico Petrolo e Lorenzo Incantalupo

La politica vista con gli occhi del marketing e viceversa. E’ questo l’intento del libro scritto da Lorenzo Incantalupo e Domenico Petrolo. Da come è nato il primo manifesto di Silvio Berlusconi all’arrivo di Matteo Renzi, alla rivoluzione digitale di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, allo scontro tra Donald Trump e la Nike. Tante le storie raccontate attraverso la testimonianza di chi le ha vissute in prima persona.

Con interviste a Oliviero Toscani, al dj e speaker radiofonico Luca De Gennaro, a Paolo Lucci, uno dei riferimenti italiani nella brand extension e alla professoressa universitaria ed esperta di psicologia dei consumi Nadia Olivero. Così come, in ambito politico, ad Antonio Palmieri, ex deputato e co-responsabile della comunicazione elettorale di Forza Italia dal 1993 al 2022, al responsabile comunicazione del Movimento 5 Stelle Rocco Casalino, ma anche a Marco Agnoletti, Alessio De Giorgi, Luigi Di Gregorio, Benedetta Frucci, Chiara Geloni, Raffaele Nevi, Francesco Nicodemo e Filippo Sensi.

Un libro per comprendere le dinamiche della politica, ma anche le nuove narrative del marketing contemporaneo che sta evolvendo da campagne di Social Responsability fino alle frontiere del brand activism.

Youmark ne ha parlato con gli autori.

Cosa vi ha più sorpreso dal lavoro di interviste svolto. Insomma, c’è qualche spunto, riflessione che non vi sareste aspettati e che apre nuovi orizzonti?

“Il lavoro delle interviste è stato davvero arricchente, soprattutto perché ci ha permesso di intercettare persone e storie e professionalità in alcuni casi uniche. Difficile scegliere, ma una frase di Oliviero Toscani, è stata sicuramente preziosa e credo che possa essere applicabile a diversi contesti professionali e non: “se tu non sei il primo ad imbarazzarti di ciò che fai, non fai niente di interessante”

Nel marketing dei brand la purpose è diventata condizione sine qua non. La politica, invece, sembra ricalcare un sistema di comunicazione consumistico, seguendo i like e meno il ‘bene collettivo’, l’approfondimento vero, l’erudizione dell’audience spiegando anche temi complessi e scomodi piuttosto che procedere per slogan. A quando la svolta? Insomma, l’era dei tanti influencer ma dei pochi condottieri è giunta alla fine?

“Dopo l’ubriacatura degli ultimi anni qualcosa sta cambiando. Se guardiamo ai social, ad esempio, Salvini che mangia la Nutella con tanto di post non appare più una strategia vincente. Ma siamo ancora lontani dalla fine della stagione degli influencer. La classe dirigente politica, in modo compatto e trasversale, dovrebbe riaffermare il primato della politica. Ma in un contesto comunicativo così frenetico ed esasperato spesso si punta più a portare a casa quei famosi ‘15 minuti di celebrità’. Magari capitalizzando nel breve periodo e meno nel lungo.

La strategia di comunicazione politica più innovativa?

“In Italia certamente Silvio Berlusconi prima e Casaleggio/Grillo poi hanno segnato due vere e proprie rivoluzioni comunicative i cui tratti, in parte, sono presenti ancora oggi. A livello internazionale, invece, ha fatto scuola la prima campagna di Barack Obama, e in tempi più recenti il premier argentino Milei ha usato toni e semantiche decisamente disruptive. Siamo curiosi di vedere come si muoverà NOS il movimento politico lanciato da Alessandro Tommasi, già fondatore di Will Media”.

Dopo questo libro, su cosa vi è venuta la voglia di scrivere?

“Ora siamo all’inizio di questa meravigliosa avventura che avrà ancora diversi sviluppi. Non abbiamo ancora deciso di cosa ci occuperemo dopo, ma abbiamo diverse idee interessanti in testa”.

Chi è Domenico Petrolo
Laureato in comunicazione politica, ha partecipato a diverse campagne elettorali. Dal 2015 al 2018 è stato coordinatore della campagna 2×1000 del Partito Democratico e delle attività di raccolta fondi di diverse realtà associative. Fondatore e presidente di Nina, società di consulenza strategica, relazioni internazionali e advisoring per il cinema. Cresciuto a Pernocari, vive tra Roma e Firenze.

Chi è Lorenzo Incantalupo
Manager con esperienza di marketing, business development e general management; ha lavorato su prodotti e servizi di grandi brand nazionali e internazionali tra cui Disney, Nintendo e RCS Mediagroup. Ha gestito i brand MTV, Nickelodeon, Comedy Central e lanciato sul mercato italiano nuovi canali televisivi come Paramount Channel, Vh1 e Spike. Attualmente si occupa di start up e nuove tecnologie.