di Massimo Bolchi
“Per il terzo anno consecutivo Fiat è il primo marchio Stellantis in termini di volume, con 1,35 milioni di unità vendute in tutto il mondo, cioè 1,35 milioni di clienti”, è stato l’esordio un po’ polemico di Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, rispondendo – sembra – a quanto aveva appena affermato Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, che aveva ricordato i molti benefici economici e strutturale che la casa torinese aveva ricevuto in questi 125 anni di esistenza, a partire dalla costruzione dell’Autostrada del Sole, e la migrazione interna di quasi 800mila persone per sostenere lo sviluppo dell’industria settentrionale.
“La Fiat è leader in quattro mercati nazionali, in Italia, in Brasile, in Turchia e in Algeria, e continua ad essere leader nella regione del Sud America”, ha ripreso Tavares. “Il 70% delle Fiat vendute ai clienti italiani è prodotto in Italia. Il 59% delle Fiat prodotte in Italia viene invece esportato, contribuendo al dato complessivo del 63% di auto prodotte in Italia esportate da Stellantis, sostenendo positivamente la bilancia commerciale italiana. Ma non aspettatevi che ci si fermi a questo punto, perché Stellantis sta portando a Fiat un solido piano dei prodotti e la tecnologia necessaria per adattarsi ad un mondo che è in rapida evoluzione”.
“Guardando al futuro dovremmo tutti dunque essere convinti che la concorrenza mondiale si sta intensificando e dobbiamo far fronte a questa evidenza”, ha concluso. “Ma per risolvere i problemi globali occorrono soluzioni globali e identità globali, come Stellantis. Stiamo entrando in una nuova era per il clima e siamo sulla buona strada per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio prima dei nostri concorrenti entro il 2038. Questo è il nostro impegno per un futuro più sostenibile per tutti noi e Fiat contribuirà in modo determinante a realizzarlo”.
A questo punto la parola è passata a Francois Olivier, Amministratore Delegato di Fiat, che si è concentrato sul compleanno storico del brand – 125 anni oggi – e sulla progettualità per le future vetture. “In Stellantis ci sono altri 13 marchi altrettanto iconici, ma Fiat porta una formula molto particolare: macchine sostenibili, dunque tecnologiche, che però volevamo rendere semplici da usare; design iconico, un po’ aspirazionale, ma che volevamo anche accessibile, inclusivo; e poi il DNA decisamente italiano, ma con un appeal globale. Non è una formula facile o scontata, ma con questa formula siamo diventati leader in tre continenti e anche dentro Stellantis. Dunque, una marca su cui puntare e soprattutto una marca su cui investire”.
“Allora, step 1: la Fiat iconica. Step 2: la Fiat globale”, ha proseguito Olivier, ben investito nel suo ruolo di ‘italiano onorario’. “La Fiat iconica è già a buon punto. Mi riferisco alla 500, quella che porta con sé l’idea di dolce vita, il nostro biglietto da visita nel mondo”, prima di presentare la 600 Abarth, una novità assoluta fatta vedere “perché l’elettrico è il futuro della mobilità urbana”, ma sull’elettrico, soprattutto in Italia, non c’è ancora consenso. “Dunque, dobbiamo puntare anche sull’ibrido e proprio in questi giorni la 600 ibrida arriva in concessionaria. Poi arriverà anche la 500 ibrida prodotta qui, a Mirafiori, fra 18 mesi”. Ha chiuso la presentazione dedicata alla celebrazione 500 la versione Giorgio Armani, “due icone dello stile italiano che lavorano insieme”. Il lancio è previsto a gennaio in tutto il mondo.
“Per la Fiat globale, invece”, ha sottolineato Olivier, “siamo partiti dal successo della Panda, leader indiscussa tra le city car, per ‘clonarlo’, innestandolo su un segmento B accessibile e family friendly, perché questo era l’oggetto che ci mancava di più. Una Fiat per eccellenza, ed ecco la Grande Panda, costruita sulla piattaforma Smart: globale, multi-energy, elettrica, ibrida e termica, e scalabile, cioè disponibile in varie dimensioni e segmenti (guarda lo spot con la colonna sonora di Al Bano). Sarà presentata ufficialmente a fine anno. E poi un’anticipazione: ci sarà una Fiat elettrica sotto i 25.000 euro. Una elettrica bella, con un pedigree, non low cost, ‘love’ cost”.
