di Maurizio Ermisino
La Festa è finita, gli amici se ne vanno. La Festa del Cinema di Roma si è chiusa ieri, con la proiezione dei primi quattro episodi della serie tv Vita da Carlo, dell’amatissimo Verdone, mentre sabato sono stati premiati il miglior film del concorso, il cinese Bound In Heaven di Xin Huo, e il miglior attore, Elio Germano per Berlinguer La grande ambizione. Ma a catturare l’attenzione, nelle ultime ore di Festa è stata la polemica tra la Fondazione Cinema per Roma e la sezione autonoma e parallela, Alice nella Città: tra la Festa e Alice esiste ormai un problema di equilibrio, come avevamo già fatto notare prima dell’inizio delle due kermesse. Salvo Nastasi, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, che già non le aveva mandate a dire nella conferenza stampa iniziale riferendosi allo sponsor, ha detto la sua opinione. “Ormai Alice è una realtà importante che va tutelata e valorizzata. E per tutelare e valorizzare Alice al meglio dobbiamo evidentemente separarci. È chiaro che insieme diventa molto complicata l’organizzazione e la gestione, quindi adesso studieremo un percorso per renderli completamente autonomi. Questo è l’obiettivo del prossimo inverno”.
La replica di Alice e la controreplica di Nastasi
La replica dei Direttori di Alice nella città Fabia Bettini e Gianluca Giannelli non si è fatta attendere. “Il Presidente Salvo Nastasi oggi a titolo ‘personale’ ha annunciato una separazione di Alice nella città dalla Festa del Cinema di Roma. Solitamente le separazioni consensuali si discutono assieme non si apprendono per caso. Siamo sinceramente stupiti dalle modalità scelte per esprimere quella che è stata definita una sua personale riflessione. Riflessione che anche noi abbiamo avvertito necessaria in questi ultimi anni e in questa edizione in particolare ma che ci saremmo aspettati di affrontare nelle sedi opportune discutendone con i soci fondatori e le istituzioni coinvolte, non soltanto con chi è stato nominato e parla a titolo personale. È vero che siamo cresciuti molto, potendo contare su un budget di 500 mila euro a fronte dei 6 milioni e mezzo su cui può contare la Festa. Pensiamo questo sia un altro tema da mettere sul tavolo. Abbiamo già intrapreso un cammino assieme a Fondazione Musica per Roma, valuteremo nelle sedi preposte i passi opportuni da compiere”. In qualche modo si è poi tentato di spegnere le polemiche. “E’ stato solo un fraintendimento” ha risposto Nastasi sul red carpet a RomaToday. “Intendevo dire che siamo cresciuti e stiamo ‘stretti’, con il programma che spesso di sovrapponeva. La mia idea è di crescere ancora ma di farlo insieme”.
Una Festa troppo grande
Che il problema sia la convivenza con Alice – questione che effettivamente esiste – o meno, è parso a tutti che la Festa del Cinema di Roma e la sua sezione parallela siano diventate effettivamente molto grandi, già anche se considerate come eventi a sé. Da sole, e inevitabilmente anche insieme, hanno voluto dire spesso sovrapposizioni di eventi e un programma sterminato. A cui spesso si aggiungono altri eventi collaterali organizzati nei luoghi della festa, visto che, in quei giorni, l’attenzione è là. L’idea è che a un programma già molto ricco si voglia aggiungere sempre ancora dell’altro, tra preaperture e proiezioni stampa dell’ultimo minuto a festival finito. D’altra parte il fatto di non essere legati a prime mondiali permette di portare film presentati anche altrove e il bacino è potenzialmente immenso, in questo senso, la scelta dei film è stata ottima.
I film: tanti e spesso molto belli
Dal Festival di Cannes sono arrivati così grandi film come The Substance, Emilia Perez e Anora, il vincitore della Palma d’Oro, nella sezione Best Of 2024. È soprattutto la sezione Grand Public, quella non competitiva, a portare i film più attesi, come The Dead Don’t Hurt di Viggo Mortensen, Conclave di Edward Berger, Fino alla fine di Gabriele Muccino, Mani nude di Mauro Mancini, Eterno visionario di Michele Placido, Modì di Johnny Depp, l’horror Longlegs e la bellissima storia d’amore We Live In Time. Nel concorso, abbiamo apprezzato Berlinguer. La grande ambizione di Andrea Segre, il caleidoscopico The Trainer di Tony Kaye e l’esordio di Sara Petraglia, L’albero. C’era anche la musica, tra le proiezioni speciali, con i Talking Heads e Stop Making Sense di Jonathan Demme, e anche nella sezione Freestyle, con Road Diary: Bruce Springsteen and The E Street Band. Una sezione che è stata forte anche di serie tv come Avetrana – Qui non è Hollywood, L’amica geniale 4, Vita da Carlo e Miss Fallaci
I premi: Bound In Heaven di Huo Xin è il miglior film
Ma ecco i premi della Festa di Roma Miglior film: Bound In Heaven di Huo Xin; Gran Premio della Giuria: La Nuit Se Traîne di Michiel Blanchart; Miglior regia Morrisa Maltz per Jazzy; Miglior sceneggiatura: Christopher Andrews per Bring Them Down; Miglior attrice – Premio “Monica Vitti”: Ángela Molina per Polvo serán; Miglior attore – Premio “Vittorio Gassman”: Elio Germano per Berlinguer. La grande ambizione; Premio speciale della Giuria: al cast femminile di Reading Lolita In Tehran (Leggere Lolita A Teheran). Il premio come migliore opera prima è stato assegnato ex aequo a Bound In Heaven di Huo Xin (sezione Progressive Cinema) e a Ciao bambino di Edgardo Pistone (sezione Freestyle). È stata inoltre assegnata una emnzione speciale all’attore Liu Hsiu-Fu per Pierce di Nelicia Low. Fra i titoli del Concorso Progressive Cinema, gli spettatori hanno assegnato il Premio del Pubblico FS, Official Sponsor della Festa a Reading Lolita In Tehran.
I numeri: 160 film da 29 paesi
Un evento in crescita. Biglietti emessi (pubblico e accreditati): 80.798. Accrediti: 5.011. Ingressi eventi gratuiti: 18.496, Biglietti sale in città: 10.120. Totale presenze 109.414. Tasso riempimento sale: 83%. Proiezioni: 447. Film: 160. Paesi: 29. Sale Auditorium Parco della Musica – Ennio Morricone: 3. Sale in città: 17. Partner: 93. Per quanto riguarda i media, articoli nazionali e locali: 1.371. Articoli web: 9.770. TG e Radio: 843. Articoli internazionali: 705. Ecco cosa ci dicono i dati relativi ai web e ai social. Sito ufficiale visitatori: 230.000. Visualizzazioni sito: 1.300.000. Facebook: 182.306. Twitter: 39.363. Instagram: 110.200. YouTube (views video): 414.830. Tik Tok (views video): 450.000. Su tutti, comunque, il numero che colpisce è proprio quello dei film: per una kermesse di 10 giorni, 160 sono davvero tantissimi.
Geppi Cucciari ‘fa Giuli’
A proposito di stoccate, alla sua maniera ironica, Geppi Cucciari nel condurre la cerimonia di premiazione esordisce facendo il gesto al discorso di insediamento del Ministro della Cultura Alessandro Giuli: “Nel gioioso approssimarsi dell’ora del desio vi sono oltremodo riconoscente. Non mi esprimo per celia, giammai, ritengo il vostro tributo plasticamente propedeutico al soffio vitale che si respira or ora alle mie spalle…”. Proseguendo poi lamentando la carenza di personaggi italiani con la P, “ci toccherà fare film su Topo Gigio”.