Edilio Rusconi, Strategy Manager BLACKBALL.
Le piattaforme di social media, da TikTok a Instagram, sono in qualche modo concorrenti per le cdp? Insomma, il loro avvento e il loro successo sta cambiando e, se sì come, il vostro modo di pensare le strategie di produzione dei contenuti?
Non penso che possano essere concorrenti. Penso che possano essere invece sinergiche. Il punto è saper comprendere le logiche di funzionamento alla base di questi canali. Le aziende e le stesse piattaforme hanno sempre bisogno di contenuti di qualità. E la qualità la si può trovare anche in un singolo scatto. Oggi lo stesso contenuto deve essere pensato per tutti i canali di comunicazione quindi ciò che si produce non si conta, ma si pesa. Questa fruibilità diventa una grande opportunità.
Qual è l’impatto sulla qualità dei contenuti prodotti?
Anche l’impatto sui contenuti è molto interessante. Ci spinge oltre alle solite logiche di produzione. Ma quello che è fondamentale rimane ancora saper pensare. E’ saper formulare la propria strategia comprendendo quella del mercato, dei clienti e delle agenzie. Noi siamo dei creatori di contenuto fondato su un brief, quindi su un pensiero di altri che abbiamo l’obbligo di comprendere e di realizzare al meglio. Questa comprensione può fare la differenza.
E’ indubbio che assistiamo a una certa omologazione delle narrazioni e dei contenuti, le cdp sono complici di questo appiattimento, insomma qual è il ruolo che potete esercitare pro memorabilità?
L’omologazione si impone quando si rimane aggrappati alle proprie aree di confort: quando si rifiuta il cambiamento. A volte bisogna avere il coraggio di andare oltre, di protendersi verso nuove grammatiche. Il ruolo che possiamo esercitare è sempre quello di ricerca di nuovi talenti e di saper mantenere alta la qualità dei lavori interpretando i trend senza mai omologarsi.
Di contro, si aprono gli ambiti di azione, insomma sempre più cdp con tradizione advertising allargano all’universo delle serie e dei contenuti diversi. In che modo vivi questo ampliamento dei confini?
Blackball dalla sua nascita ha abbracciato questa visione. Lorenzo Cefis ha sempre avuto il desiderio di sondare nuovi settori alternativi a quelli dell’advertising tradizionale. La sezione denominata Incubator Hub si pone proprio l’obiettivo di identificare contenuti autorali e narrativi di qualità.
Realtà aumentate e intelligenza artificiale avranno impatti anche nella vostra industry, insomma il rischio di automatizzazione esiste?
Personalmente questo rischio non lo vedo. Penso che il mondo si potrà dividere tra chi saprà utilizzare queste automazioni e chi non le saprà utilizzare e saranno questi ultimi a rischiare di rimanere tagliati fuori. Blackball ha l’ambizione di andare incontro all’innovazione e al futuro. Il suo brand si fonda appunto sul simbolo dell’infinito. Il settore si sta muovendo verso un concetto di Innovation Production Company che è la deriva fisiologica di una casa di produzione che risponde alle esigenze di un mercato sempre più frammentato e complesso. Per questo, per esempio, Blackball condivide gli spazi e ha instaurato una partnership con CABINAA, innovativa società di Creative Tech e Interaction&Expirience Design fondata da Gianmarco Prizzi e Marco Miscioscia.
Alla luce di tutto ciò, cambiano le figure professionali di cui una cdp ha bisogno, nel vostro caso, quali i talenti che vorreste e che suggerite alle scuole di formazione di preparare?
Ci sono alcune figure professionali che necessariamente devono rimanere le stesse come quelle tipiche delle produzioni tradizionali. In questo ambito Blackball ha ritenuto prezioso l’apporto di un editor interno (online e off line) rappresentato dalla figura di Matteo Maggi. L’idea è stata quella di inserire figure più particolari dedicate alla strategia e alla comunicazione. Anche il recente ingresso di Giulia Negretto, che ho il piacere di presentarvi, come producer dedicata allo sviluppo di contenuti propri, può essere un valido esempio. Alle scuole di formazione non suggerirei, ma chiederei come possono costruirsi talenti sempre più trasversali, capaci di avere una visione complessiva delle cose.
Come immagini la cdp del futuro?
Come ho detto, le immagino come delle Innovation Production Company capaci, non solo di produrre il brief ricevuto, ma di saper comprendere e aderire alle strategie di business e di comunicazione dei clienti. Penso che sia molto importante diventare sempre più capaci di comprendere il giusto equilibrio tra ciò che dovremo salvare e trasferire nel futuro e ciò che dovremo accogliere da esso.