A pochi giorni dall’appuntamento con il Festival di Sanremo, EPIK traduce in suoni e in immagini i progetti sostenibili del Gruppo Lavazza e di Blend for Better, piattaforma di comunicazione che incarna a livello globale l’impegno dell’azienda per generare valore condiviso sulla società, sulle persone e sull’ambiente.
Per trasformare in intrattenimento le iniziative del gruppo, la società di comunicazione votata al branded content, al rafforzamento delle strategie di reputation e all’online, ha ideato un’orchestra che parte dagli elementi naturali e dagli attrezzi usati da alcune delle comunità rurali coinvolte nelle iniziative della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus in 19 Paesi e 3 continenti.
Protagonista del progetto The Blended Orchestra, prodotto da Indiana Production con la regia di Tobia Passigato e con la musica e la direzione artistica di Vittorio Cosma, è Simone Benussi, in arte Mace. Il beatmaker e produttore discografico ha accompagnato i musicisti mixando strumenti impossibili realizzati con corde, acqua, cereali e fibre naturali, in un brano non solo da ascoltare ma disponibile online sulle maggiori piattaforme e sul sito di Lavazza.
“L’azienda è molto vicina alla natura e alla salvaguardia del pianeta”, commenta nella nota Carlo Colpo, Group Marketing Communication Director & Brand Home Director. “La sostenibilità e la CSR sono nei nostri progetti da molti anni; stiamo continuando un percorso iniziato tempo fa e che oggi raccontiamo attraverso Blend for Better, una piattaforma di comunicazione dedicata che incarna il nostro impegno come azienda e attraverso la forza dei nostri brand per generare valore condiviso sulla società, sulle persone, sull’ambiente. The Blended Orchestra nasce per coinvolgere tutti coloro che sono attenti e sensibili a questi temi, attraverso il linguaggio universale della musica”.
“La mission di EPIK è stata interpretare con il nuovo linguaggio dell’intrattenimento l’idea di sostenibilità”, aggiunge Nicola Lampugnani, partner e direttore creativo. “Da un lato raccontiamo azioni concrete dell’azienda, perché ogni strumento di questa straordinaria orchestra richiama le attività della Fondazione Lavazza nel mondo. Dall’altro la circolarità è insita nella musica: il motivo è destinato a rivivere nel tempo e a intrattenere il pubblico su molteplici piattaforme”.
Il progetto sarà veicolato sui social di Lavazza e sui siti corporate, anche attraverso contenuti da parte dell’artista oltre che sulle maggiori piattaforme di musica.
The Blended Orchestra
Per ricreare i suoni della sostenibilità si è attinto direttamente dai progetti di Lavazza: nella Blended Orchestra formata dai musicisti Maurizio Capone, Ricky Verano, Giancarlo Parisi e Moonari, compaiono una cornamusa che funziona ad acqua, ispirata alle riserve idriche del Cerrado in Brasile tutelate da Lavazza; una tastiera metallica (Kalimpetra) che poggia su una roccia e richiama le formazioni del lago Kariba, nello Zimbawe, oggetto del Kariba Forest protection; uno xilofono fatto di cucchiai e posate, come quelle usate nei corsi per i giovani a Calcutta “A cup of learning”, realizzati in collaborazione con Save the children; poi una Marimba di corde e legno, per parlare della foresta protetta di Madre de Dios in Perù; una Maraca che funziona con la ghiaia e ispirata ai pascoli ripristinati in Uruguay; un’arpa di tessuto del Guatemala, regione dove le donne sono coinvolte nei training per diventare imprenditrici o l’AgricolCello, in legno e una corda, a ricordare la regione Meta in Colombia, dove le piantagioni di caffè hanno riportato stabilità dopo anni di guerre e traffici. Infine, alcuni tamburi, ottenuti dall’uso di zucche e tuberi, a rappresentare le verdure coltivate negli orti urbani di Kampala, in Uganda, a sostegno della sicurezza alimentare delle comunità più povere.
“L’Idea di lavorare con degli strumenti inventati mi ha colpito subito”, racconta Mace nel film, “ognuno di essi è stato creato a partire da un elemento che rappresenta un progetto che la Fondazione Lavazza ha realizzato in Africa, Sud America e Asia. Quello che mi interessa davvero è entrare in contatto con altre culture, quindi con altri sistemi di pensiero. In questo caso, usare degli elementi così naturali e grezzi è po’ come andare alle origini ancestrali della musica”.