Milano è la protagonista della nuova mostra fotografica La Grande Milano – Alle origini del futuro. Curata dalla critica e curatrice d’arte Enrica Viganò, l’esposizione si terrà nella nuova sede di EDELMAN ITALIA in Via Nervesa 21, nel quartiere di Porta Romana, volendo rappresentare un omaggio alla città e alla sua capacità di risorgere e reinventarsi costantemente.
Si tratta di un progetto che vede la fusione dell’arte in uno spazio atipico: un ufficio aziendale. Un’iniziativa fortemente voluta dall’agenzia e inaugurata con una presentazione dedicata ai dipendenti nella nuova sede in Nervesa 21.
Il racconto di sei fotografi
“Oltre ad essere una forma potente di comunicazione, capace di raccontare storie e suscitare emozioni, credo che l’arte abbia un potere unico: allargare i nostri orizzonti, insegnandoci a guardare il mondo con occhi nuovi e diversi, cambiando prospettiva. Abbiamo quindi deciso di aprire le porte del nostro ufficio all’arte, così da stimolare la creatività delle nostre persone, circondandoci di bellezza e cultura e creando così un ambiente ancora più ispirazionale e stimolante”, ha spiegato Fiorella Passoni, Ceo. “Al contempo, grazie a questa iniziativa ideata per il nostro trasferimento in un quartiere milanese che sta beneficiando di una costante riqualificazione e che ospiterà il Villaggio Olimpico per le Olimpiadi Invernali del 2026, vogliamo celebrare proprio la città di Milano e la sua straordinaria capacità di rinascita ed evoluzione”.
Esposte sulle pareti, le fotografie in mostra sono state realizzate da sei fotografi italiani: Roberto Spampinato, Mario Ingrosso, Ugo Zovetti, Sante Vittorio Malli, Alfredo Camisa e Mario De Biasi. Esibite insieme per la prima volta, queste opere tracciano un percorso narrativo che conduce alle origini della Milano di oggi: in particolare, raccontano il capoluogo meneghino del secondo dopoguerra con un taglio neorealista, rivelando scorci di vita quotidiana e momenti autentici che hanno contribuito a definire l’identità di una città in continua trasformazione.
Tra le fotografie esposte, ‘Gli Italiani si voltano’ di Mario De Biasi usata anche da Germano Celant come immagine guida per la mostra sull’arte italiana al Guggenheim di New York.
“Milano è sempre stata un teatro dinamico di storie ed emozioni, una città capace di raccontarsi attraverso gli sguardi e i gesti della sua gente – ha sottolineato Enrica Viganò -. Superata la guerra, l’Italia era un Paese tutto da ricostruire e la fotografia era la scrittura che tutti capivano: fotografi professionisti e amatoriali hanno perlustrato il territorio e documentato ogni gesto, ogni viso, ogni ambiente, creando una memoria visiva del vissuto in quegli anni di rinascita. Questa mostra non è quindi solo un omaggio alla fotografia d’autore e un tributo alla città, ma un invito a guardare il passato per comprendere le radici del nostro futuro”.
L’esposizione proseguirà fino a marzo 2025. Un’iniziativa che riflette gli stessi ideali con cui è stato concepito il nuovo ufficio, progettato per abbracciare la diversità, stimolare la creatività e promuovere la collaborazione tra i team.