di Maurizio Ermisino
Il weekend di cinema iniziato ieri è quello che fa partire la grande corsa dei film di Natale. Qualcuno è uscito in sala già nel ponte dell’8 dicembre, qualcuno opterà per la “mossa Checco Zalone”, che ha permesso al comico di incassare molto partendo subito dopo Natale, arrivando a Capodanno. Ce n’è per tutti i gusti: film per famiglie (Wonka), film comici (Santocielo di Ficarra e Picone e Come può uno scoglio di Pio e Amedeo), film d’animazione (Wish, Prendi il volo, Il ragazzo e l’airone) e anche cinema d’autore (Colpo di fortuna di Woody Allen, Ferrari di Michael Mann e Foglie al vento di Aki Kaurismaki, forse il film più bello di tutto). Da anni ormai mancava il cinepanettone, ma in occasione dei 40 anni del primo film di Natale, Vacanze di Natale dei Vanzina, che in fondo un cinepanettone non lo era, il film cult torna nelle sale per un giorno, il 30 dicembre, distribuito da Nexo Digital e Filmauro.
Ma andiamo con ordine, tracciando una guida ai film di Natale, evidenziande le strategie di tutte le case di distribuzione.
Wonka (14 dicembre, Warner Bros)
E’ una nuova storia basata sul protagonista de La Fabbrica di Cioccolato, il romanzo per bambini di Roald Dahl. Wonka è un prequel, un’origin story che racconta come il più grande inventore, mago e cioccolataio del mondo sia diventato il Willy Wonka che conosciamo oggi. Scritto e diretto da Paul King, sceneggiatore e regista dei film di Paddington, vede Timothée Chalamet nel ruolo del protagonista, un giovane Willy Wonka pieno di idee e determinato a cambiare il mondo un boccone delizioso alla volta, dimostrando che le cose migliori della vita iniziano con un sogno. Il nuovo film però cambia la backstory e lega Willy Wonka alla madre invece che al padre. E questo cambia tutto. Ricordate il freddo e autoritario dentista che costringeva il piccolo Willy a portare complessi apparecchi ortodontici e a non mangiare dolci? Quel padre aveva segnato tutta la vita di Wonka, la sua misantropia, quel suo vivere in qualche modo staccato dal mondo, il suo andare controcorrente, il diventare anticonformista, il non fare nulla per piacere a tutti. Il Willy Wonka di Timothée Chalamet, invece, è un giovane tenero e appassionato, un candido, un puro, ancora innamorato della madre che lo ha dovuto lasciare troppo presto a causa di una malattia. Willy porta con sé una tavoletta di cioccolato che gli ha regalato lei. E tutto quello che fa lo fa per lei, per ricreare quella magia, la dolcezza del loro rapporto. Con la speranza che ricreare quel cioccolato porterà, letteralmente, la sua mamma da lui. È chiaro che, con queste premesse, il Willy Wonka che vediamo qui è tutt’altro da quello che avevamo visto negli altri film: un bravo ragazzo appassionato ed empatico, protagonista perfetto per un film per famiglie. Ma quel Willy Wonka un po’ sadico e sinistro che eliminava uno ad uno i bambini rompiscatole un po’ ci manca. Anche perché forse, in quest’era contemporanea in cui tanto si discute di patriarcato, in non pochi credono che a mancare sia proprio la la figura del padre. Ma qui innescheremo un altro tipo di dibattito, quindi proseguiamo e passiamo al secondo film.
Wish (21 dicembre, Disney)
È il nuovo film di Natale Walt Disney Animation Studios, quello che festeggia i 100 anni della casa di Topolino. Wish accoglie il pubblico nel magico regno di Rosas, dove la brillante sognatrice Asha esprime un desiderio così potente da essere accolto da una forza cosmica, una piccola sfera di sconfinata energia chiamata Star. Insieme, Asha e Star affrontano un nemico formidabile – il sovrano di Rosas, Re Magnifico – per salvare la sua comunità e dimostrare che quando la volontà di un umano coraggioso si unisce alla magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose. Wish è la grande occasione per festeggiare i 100 anni della Disney eppure manca un po’ di incanto e di magia proprio quando sarebbe stato il momento di evocarli.
Prendi il volo (7 dicembre, Universal)
La sorpresa, tra i film d’animazione, è proprio lui, il film della Illumination, al cinema dal 7 dicembre. È la storia di un anatroccolo, ma non è brutto. È Dax, un adolescente che è stufo della solita vita nel suo stagno e, come è giusto, ha voglia di scoprire il mondo. Ma i suoi genitori, soprattutto il papà, tenta tutto per dissuaderlo, raccontando di storie spaventose che potrebbero accadere una volta lasciata la rassicurante casa. Ricordate? Era quello che facevano altri famosi padri di fortunati film d’animazione. Lo faceva il padre di Vaiana di Oceania, e anche il nostro caro Marlin con il piccolo Nemo in Alla ricerca di Nemo. Genitori protettivi e dove trovarli. In fondo, siamo così anche noi e li capiamo bene. Per questo Prendi il volo, il nuovo film della Illumination Entertainment (i creatori di Cattivissimo Me, dei Minions e di Pets), è un perfetto film per famiglie, in cui tanti potranno riconoscersi. Una vera sorpresa: una storia semplice eppure movimentata, piena di gag, di sorprese e trovate, e personaggi spassosi. È uno di quei film che non ammicca al mondo degli adulti con delle citazioni cinefile precise, ma li coinvolge in altro modo, parlando anche di loro. È lo stile della Illumination, che ormai è tra le grandi case di animazione mondiali.
Il ragazzo e l’airone (1 gennaio, Lucky Red)
Il più grande autore di animazione vivente a livello mondiale è senza dubbio il giapponese Hayao Miyazaki, che arriverà al cinema il 1° gennaio 2024, con il suo nuovo, grande film, Il ragazzo e l’airone. È un’animazione diversa, complessa, autoriale, non per bambini, o almeno non per i più piccoli. La storia de Il ragazzo e l’airone, per la prima volta, ha uno spunto autobiografico: riprende alcuni tratti dell’infanzia di Miyazaki per poi viaggiare in direzioni tortuose e visionarie. Spinto dal desiderio di rivedere sua madre, Mahito, un ragazzo di 12 anni, si avventura in un regno abitato dai vivi e dai morti, un luogo fantastico dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio. Perché Mahito è stato condotto in un mondo in cui convivono i vivi e i morti? Sua madre ritenuta morta è forse ancora in vita? Chi è in realtà la misteriosa cameriera Himi? E il Prozio, che tiene in equilibrio questo mondo, cosa vuole da Mahito? Il ragazzo e l’airone è un fantasy semi-autobiografico sulla vita, sulla morte e sulla creazione, un omaggio all’amicizia, nata dalla mente del maestro Hayao Miyazaki. Da non perdere, anche perché con molta probabilità è il suo ultimo film.
Foglie al vento (Fallen Leaves) (Lucky Red, Bim, 21 dicembre)
Insieme al film di Myiazaki, questo è probabilmente il più bel film che potrete vedere durante queste feste. Di Aki Kaurismäki, è stato presentato in concorso al Festival di Cannes, dove ha vinto il Premio della Giuria, arriverà nei cinema italiani dal 21 dicembre. Proprio sotto Natale, un film che con il Natale non c’entra, eppure c’entra eccome. È la storia di due persone sole (interpretate da Alma Pöysti e Jussi Vatanen) che si incontrano per caso una notte a Helsinki. È l’ultima occasione per trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita. Il percorso è però intralciato dall’alcolismo di lui, dai numeri di telefono persi, dal non conoscere nomi o indirizzi reciproci e dalla tendenza generale della vita a porre ostacoli a chi cerca la propria felicità. Il maestro finlandese ha voluto scrivere una storia sull’anelito all’amore, sulla solidarietà, speranza e rispetto per gli altri, Foglie al vento ci piace perché è un cinema che sta dalla parte degli ultimi, ed è un film che ci fa ritrovare la fiducia nel prossimo, nelle persone. Come ce l’aveva fatta ritrovare un altro grande film appena arrivato al cinema, The Old Oak di Ken Loach. Kaurismäki, rispetto a Loach, è meno politico, meno militante, meno combattivo. È più crepuscolare. Ma il senso di speranza e di solidarietà con cui si esce dai due film è lo stesso. Foglie al vento non è un film di Natale, eppure è il più bel film di Natale che potete vedere a pochi giorni dal 25 dicembre.
Un colpo di fortuna (6 dicembre, Lucky Red)
Tra i film d’autore di queste festività, già nelle sale, c’è anche il nuovo, sorprendente film di Woody Allen, Un colpo di fortuna (Coup de chance), presentato fuori concorso alla 80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nelle sale italiane dal 6 dicembre.Fanny (Lou De Laâge) e Jean (Melvil Poupaud) sembrano la coppia di sposi ideale: sono entrambi realizzati professionalmente, vivono in un meraviglioso appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi, e sembrano innamorati come la prima volta che si sono incontrati. Ma quando Fanny s’imbatte accidentalmente in Alain (Niels Schneider), un ex compagno di liceo, perde la testa. Si rivedranno diventando sempre più intimi… Un colpo di fortuna è un film leggero, jazzato, come la colonna sonora su cui le immagini volano, che si segue con grande piacere. È caratterizzato da un’ironia leggerissima, appena accennata, non la solita comicità alleniana fatta dei tipici dialoghi fitti che ti lasciano senza respiro. Tutto questo rende leggiadro un film che in fondo parla di amore e morte, di attrazione e senso di colpa, di caso e scelte, destino e determinazione, delitto e castigo. Quando, a metà del film, Jean (un freddo e machiavellico Melvil Poupaud) comincia a pensare che non vuole lasciare nulla al caso, che vuole scegliere lui il suo destino, e per questo prende delle decisioni molto forti, arriviamo dalle parti di Match Point, uno dei migliori film di Allen degli ultimi 20 anni. “La fortuna io la costruisco”, dice Jean deciso. Ma proprio la fortuna, a un certo punto, gli giocherà quello che si dice un brutto tiro.
Santocielo (Medusa, 14 dicembre)
Santocielo, il nuovo film del duo comico Ficarra e Picone, esce il 14 dicembre. Da quando i cinepanettoni non esistono più, il cinema comico a Natale è cosa loro. Ovviamente è una comicità più delicata e surreale, com’è nelle loro corde. Il primo Natale è stato un successo. E ora ci riprovano con questa nuova storia. Nel corso di un’importante Assemblea Celeste nell’Alto dei Cieli, si sta discutendo dell’egoismo e dell’atteggiamento violento degli esseri umani, che sono prossimi alla perdizione se non verranno nuovamente guidati verso la giusta via. Per questo, l’Assemblea propone a Dio di intervenire, inviando un nuovo Messia, l’ Angelo, Aristide, che dovrà scegliere la donna con le migliori qualità possibili, toccando il suo ventre e creando una gravidanza. Arrivato sulla Terra, Aristide si mette sulle tracce della prescelta, ma una sera incontra un uomo, Nicola Balistreri, professore bigotto e ossessionato dal giudizio altrui. I due stringono immediatamente amicizia, trascorrono momenti di goliardia e, a fine serata, si ritrovano decisamente alticci. Senza accorgersene, Nicola attraversa la strada proprio mentre un’auto giunge a tutta velocità. Per evitare il peggio, Aristide spinge il professore ma, accidentalmente, gli tocca il ventre, scatenando il potere celeste che aveva tra le mani…
Come può uno scoglio (28 dicembre, Vision)
La “mossa Checco Zalone” è stata ideata anni fa, in occasione del suo primo film, Cado dalle nubi: uscire subito dopo Natale. Così Pio e Amedeo, comici come lui, adottano la stessa strategia ed escono, con il loro secondo film, il 28 dicembre, facendosi dirigere proprio dal regista che lanciò Checco Zalone, Gennaro Nunziante. Come può uno scoglio è la storia di Pio, un ragazzo dal carattere debole e impacciato, al quale il defunto papà Salvatore, ricco costruttore, ha imposto le sue scelte. La sua è una vita agiata da fare invidia. Avvocato e ora anche presidente dell’azienda del papà, sposato con Borromea, padre di due bambini, Ginevra e Manfredi, vive nel castello dei marchesi Pasin, suoi suoceri, proprietari della storica cantina vinicola di famiglia dove producono prosecco. Ma non è finita. Un gruppo di imprenditori locali lo candida a sindaco del paese perché, essendo un debole, lo potranno manovrare facilmente. Pio è come anestetizzato in quella vita non sua, ma gli uomini, si sa, sono come i vulcani, dormono silenziosi per anni e poi è un attimo e il fuoco torna. La scintilla la offre il parroco del paese don Boschin, guida spirituale del defunto padre di Pio che gli chiede il favore di assumere come autista Amedeo, un ragazzo dal passato turbolento che l’ha visto spesso finire in carcere e che sta cercando di reinserirsi nel mondo del lavoro. Non ci resta che evidenziare come Pio e Amedeo non sono certo Zalone, vedremo dunque se la “mossa” funzionerà…
Vacanze di Natale (30 dicembre, Filmauro, Nexo Digital)
E a proposito di film di Natale, andiamo indietro al film dal quale tutto è iniziato. Il 30 dicembre, a 40 anni dall’uscita, solo per un giorno, torna nelle sale in versione restaurata e rimasterizzata per il cinema Vacanze di Natale, la commedia cult di Natale firmata da Carlo Vanzina, prodotta dalla Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis e distribuita da Nexo Digital. Uscito al cinema nel dicembre del 1983, ritorna oggi per il Vacanze di Natale Day, speciale appuntamento pensato per radunare nelle sale tutti i fan, che ne conoscono a memoria battute, scene più esilaranti e colonna sonora, con alcuni dei brani più celebri degli anni Ottanta. Vacanze di Natale è una commedia cult, patrimonio dell’immaginario del nostro Paese. Ambientata a Cortina d’Ampezzo fotografa con umorismo e leggerezza l’Italia di quei tempi avvalendosi di un cast memorabile: Jerry Calà, Christian De Sica, Claudio Amendola, Stefania Sandrelli, Karina Huff, Guido Nicheli, Riccardo Garrone, Mario Brega, Marilù Tolo, Antonellina Interlenghi, Moana Pozzi e tantissimi altri interpreti della commedia italiana. Gli arricchiti e i periferici romani, gli sbruffoni milanesi, i pianobar, le cene di Natale, le piste innevate, le gare di sci, le comitive giovanili, le battute fulminanti, fanno di questo film un piccolo romanzo generazionale su come eravamo. E forse su come in molti vorremmo ancora essere.