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E’ uscito il nuovo libro di Till Neuburg, Parole sante! Inventario tematico di ingiurie nazionali (da abatino, abbruttito, abietto… fino a zoccola, zombie, zuzzurellone). Edito da Esedra editrice, con presentazione di Stefano Bertezzaghi

Parole sante! Di Till Neuburg
Parole sante! Di Till Neuburg

“Queste pagine non sono semplicemente una lunga catena di Sant’Antonio tra sinonimi di invettive a denominazione già am-piamente controllata e citata dai curatori ed editor dei più noti dizionari, ma sono anche un caotico blob dei suggerimenti televisivi di Roberto il Baffo, delle sfuriate di Vittorio Sgarbi, delle canzonette dell’osteria e delle registrazioni telefoniche tra affaristi, camorristi e i povericristi che li devono ascoltare, pedinare, incriminare. Alla fine, la compilation si è inevitabilmente tramutata in una sorta di Pagine Gialle dell’epiteto che non ingialliscono mai. Ecco dunque i 2.381 strali riuniti e commentati in 28 sezioni tematicamente dedicate alle più fantasiose – o scontate – accuse, affronti, allusioni, assalti, attacchi, biasimi, calunnie, contumelie, denigrazioni, dicerie, diffamazioni, discrediti, epiteti, fandonie, fantasie, fole, impertinenze, improperi, impudenze, infamie, ingiurie, insinuazioni, insolenze, insulti, invettive, irrisioni, irriverenze, maldicenze, malignità, offese, oltraggi, onte, parolacce, pettegolezzi, petulanze, rimproveri, scherni, scurrilità, sgarbi, soprannomi, stroncature, tracotanze, villanie e vituperi. Sebbene comunicare i nostri stati d’animo con faccine ed emoticon sia ormai diventata pura routine, la cosiddetta comunicazione di massa non favorisce solo la superficialità: dal dire al maledire il passo è sempre più greve”.

CAP. 6 DONNE
CAP. 6 DONNE
CAP. 6 DONNE
CAP. 6 DONNE

Chi è Till Neuburg

Ex grafico, ex critico cinematografico, ex copywriter, ex giornalista di motociclismo, ex disegnatore di caratteri, ex produttore e regista di spot, un autentico ex symbol. Si definisce come extracomunitario del nord perché dove è nato e cresciuto, un suo nonno giocava a scacchi con Lenin mentre l’altro era il primo gallerista e mecenate del movimento Dada. Come consigliere con sette diversi presidenti ha scritto numerose laudatio per la Hall of fame dell’Art Directors Club Italiano – da Tullio De Mauro a Philippe Daverio, da Fernanda Pivano a Mario Monicelli, da Annamaria Testa a Paola Antonelli, da Roberto Baggio ad Altan.