Youmark

Dopo 20 anni, ancora italiano il vertice Nestlé Italia. Valore condiviso, trasparenza, reputazione. La comunicazione? “Dobbiamo raccontare storie che umanizzino. La differenza si costruisce su availability sempre più estesa, facendo vedere cosa c’è dietro i brand. Senza fiducia non c’è futuro”

Lo ha detto a youmark Marco Travaglia, dal primo ottobre Ad e Presidente Gruppo Nestlé Italia, a margine della conferenza stampa in cui si è ufficialmente presentato. Dichiarando nel modo il senso più intimo della sua visione, che vuole ‘metterci la faccia’. Umanizzare, dunque, raccontando storie, per rendere il mondo e la vita degli italiani migliori. Non a caso, se il ‘valore condiviso’ creato dal gruppo nel nostro Paese (stime Althesys) vale il doppio del fatturato (pari a 2 miliardi), si coinvolge il 74% dei fornitori italiani. Rapporto che sembra valere anche nel caso dei partner di comunicazione, in cui il nuovo ad crede non poco, essendo anche nel Consiglio Direttivo Upa.

Equilibrato tra italiani e internazionali anche il portafoglio brand (nel futuro si pensa ad allargare il panel dei prodotti a base vegetale), per ognuno dei quali sembra confermato l’investimento in comunicazione in questo 2020. Senza dimenticare ilprogetto ‘fabbriche aperte, considerato sinonimo di aperura e trasparenza, capace di ingaggiare collaboratori e consumatori. Si ragionano nuovi canali distributivi, dall’ecommerce a discount e fuori casa.

In quanto a sugar e plastic tax, l’impatto è negativo. Considerato l’impegno del gruppo in tema di sostenibilità e alimentazione qualitativa, si tratta di un aggravio che può incidere sui tempi di realizzazione degli obiettivi. Ricordando che il nostro Paese ha per Nestlè il primato del 95% del packaging riciclabile.