di Maurizio Ermisino
L’uragano Paola Cortellesi arriva anche ai David di Donatello, e possiamo scommettere che farà ancora discutere. Il suo C’è ancora domani è il film che domina a livello di candidature, ben 19. È un record per un film d’esordio, e quasi un record assoluto. Anche Il materiale umano, qualche anno fa, ne aveva avute 19. Ma nessun film d’esordio ne aveva avute così tante.
David 2024 – Film e n. di candidature
Un premio Paola Cortellesi l’ha già vinto, ed è il David dello Spettatore, con oltre 5 milioni di presenze conteggiate al 23 febbraio scorso: è la prima volta, da quando esiste la categoria, che il prodotto premiato per gli incassi sia anche candidato come miglior film. Il David di Donatello come miglior film se lo giocheranno delle grandi opere: C’è ancora domani, Il Sol dell’Avvenire di Nanni Moretti, Io Capitano di Matteo Garrone, La Chimera di Alice Rohrwacher, Rapito di Marco Bellocchio.
Il David per la miglior regia vede praticamente la stessa cinquina, con Andrea Di Stefano, per L’ultima notta di Amore, che prende il posto di Paola Cortellesi, che è candidata invece come regista esordiente, accanto a Giacomo Abbruzzese (Disco Boy), Micaela Ramazzotti (Felicità), Michele Riondino (Palazzina Laf) e Giuseppe Fiorello (Stranizza d’amuri). A livello di nomination, a seguire il film di Paola Cortellesi ci sono Io Capitano (15), La chimera (13), Rapito (11), Comandante (10) e Il Sol dell’Avvenire (7).
“È un David di grandi maestri e di piccole maestre che crescono, anzi sono già cresciute”
Così ha commentato il risultato delle nomination Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica Accademia del Cinema Italiano, Premi David di Donatello. A proposito di cinema al femminile, due donne hanno già in mano un premio. Oltre a Paola Cortellesi, con il David dello Spettatore, a vincere il David per il miglior cortometraggio è Margherita Giusti per The Meatseller, un film prodotto da Luca Guadagnino, un corto d’animazione sul tema della guerra. “Il dibattito sull’animazione, e sul finanziamento che va dato a questo settore, oggi è molto importante. E la vittoria di questo corto va in questo senso” ha commentato Piera Detassis. È anche un cinema che guarda alla memoria, alla storia, che crede nel recupero dei valori. Anche i documentari sono il racconto di eccellenze italiane”.
“È un cinema di esordi fortunati”
Lo ha spiegato Piera Detassis. “E di esordi attoriali – autoriali, attori o di attrici che hanno scelto di diventare registi”. Su 21 film candidati, 9 sono esordi. E questa volta i film d’esordio non si limitano ad apparire nella categoria dedicata, ma sforano sulle altre categorie. Tra i candidati ai David, come attori passati alla regia, ci sono Michele Riondino, Kasia Smutniak, Micaela Ramazzotti, Claudio Bisio, Beppe Fiorello, la stessa Paola Cortellesi. Antonio Albanese è candidato come miglior attore, ma per un suo film da regista, Cento domeniche. La presenza di questo film, e di un titolo come Palazzina Laf, dimostra che il tema del lavoro è presente a questa edizione dei David. Ma è anche presente il cinema di genere, con film come L’ultima notte di Amore, Adagio e Disco Boy. Segno che i premi non sono più dedicati solo al cinema d’autore puro.
I David di Donatello come gli Oscar?
Ma, alla conferenza stampa di lancio dei David di Donatello, avvenuta oggi nella sede Rai di via Mazzini, si è parlato anche dell’evento di premiazione, che andrà in scena il 3 maggio, alle 20.40, dagli studi di Cinecittà e in diretta su Rai 1. L’idea è di fare della serata dei David un evento sempre più spettacolare.
“Quest’anno abbiamo voluto alzare il tiro, con la spinta del Ministero della Cultura, dando a questa serata l’atmosfera di un grande evento”, ha spiegato Marcello Ciannamea, Direttore Intrattenimento Prime Time di Rai. “Lo faremo il 3 maggio in prima serata su Rai 1, subito dopo il Tg1 delle 20, alle 20.40, con il red carpet e tutto ciò che precede la serata vera e propria”. La conduzione sarà affidata a Carlo Conti, Alessia Marcuzzi e Fabrizio Biggio, che si occuperà dei momenti sul tappeto rosso. Sarà un evento anche perché ospitato nel leggendario Teatro 5 di Cinecittà, e in altri studi iconici, come il 14 e il 18. A condurre invece la cerimonia al Quirinale al mattino sarà Teresa Mannino. “Abbiamo lavorato molto con il Ministero, il consiglio direttivo e con la Rai per riuscire a fare un salto, un cambiamento”, ha detto Detassis. “È un’edizione da record”, ha aggiunto. “Il primo per me è che il David è stato protagonista delle serie Call My Agent, Gloria e di una pièce teatrale con Silvio Orlando. Vuol dire che il David è diventato un brand, con l’aiuto di tutti. Brand vuol dire comunicazione. E credo che il David debba fare questo”.
“La spettacolarizzazione della serata del David fa tutta la differenza del mondo”.
Lo ha spiegato Nicola Maccanico, Amministratore Delegato di Cinecittà S.p.A. “L’obiettivo deve essere quella di coinvolgere più pubblico possibile” ha aggiunto. “Per Cinecittà è un orgoglio ospitare i David. Abbiamo pensato fin da subito che Cinecittà deve essere la casa dei David di Donatello. I nostri teatri di posa sono iconici e sono tornati a lavorare a pieno ritmo, su produzioni internazionali e italiane. Dobbiamo riuscire ad attrarre ancora più produzioni italiane. Oggi a Cinecittà abbiamo un set permanente, che permette di girare più film senza spendere molto, e il grande Teatro 18 dove ospitiamo la virtual production, un luogo dove grandi o piccole produzioni possono realizzare un film dall’inizio alla fine”.
“Anche questa estate ci sarà Cinema Revolution”
Lo ha annunciato Lucia Borgonzoni, Sottosegretario del MiC. “La scorsa estate è stata quella con più spettatori da quando Cinetel ci consegna i dati”, ha aggiunto. “Continueremo a lavorare: riusciamo ad arrivare a un risultato quando, come squadra, lavoriamo tutti insieme. Stiamo lavorando anche sul tax credit. Nessuno deve rimanere spaventato dei cambiamenti che stiamo facendo perché servono per strutturare un sistema sano”. “La serata dei David è la serata più importante del cinema italiano, si festeggiano le maestranze, gli attori, tutti quelli che rendono magico il cinema”, ha spiegato. “Deve essere un momento il meno autoreferenziale possibile ma dobbiamo arrivare a quelle persone che nel tempo hanno perso di vista il cinema come luogo di magia”.